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Gazzettino – Marghera. Alles, via libera dalla Regione

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

25

apr

2013

Sì al colosso dei rifiuti a Marghera. Comune al Tar contro la Regione

Arrivato l’ok all’amplimento dell’impianto di trattamento di rifiuti tossico nocivi

BETTIN: «PRONTI ALLE BARRICATE»

Bettin: subito ricorso al Tar

La rabbia dell’assessore: «Una scelta anti democratica, troveranno le barricate»

«Vogliamo che i rifiuti se ne vadano al più presto»

«La Regione vuole fare di Marghera la pattumiera d’Italia» afferma l’assessore comunale all’Ambiente Gianfranco Bettin, «ma troverà le barricate», sia legali con un immediato ricorso al Tar, sia fisiche con i cittadini che impediranno i lavori, annunciano il consigliere comunale di “In Comune” Beppe Caccia, e tanti altri ambientalisti, cittadini e rappresentanti delle istituzioni, compresi Flavio Dal Corso, presidente della Municipalità di Marghera e Simone Venturini, capogruppo dell’Udc in Comune. Si è saputo ieri, perché pubblicato il 23 aprile nel Bollettino ufficiale, che la Giunta regionale lo scorso 10 aprile ha approvato, su proposta dell’assessore leghista Maurizio Conte, il progetto di Alles, società controllata dal gruppo Mantovani, per l’ampliamento di un piccolo impianto per il trattamento di rifiuti che possiede a Malcontenta: con questa autorizzazione diventerà un mini-colosso e, soprattutto, potrà ricevere e trattare rifiuti anche pericolosi da fuori laguna, quindi da tutta Italia; potrà trattare 180 mila tonnellate annue di rifiuti, raddoppiare la capacità di stoccaggio (da 6 mila a 12 mila tonnellate), aumentare i codici accettati, che passano dagli attuali 20 a 70, molti dei quali relativi a rifiuti pericolosi (fanghi, rifiuti fangosi, ceneri pesanti, scarti di mescole, terre e rocce contenenti sostanze pericolose, fanghi prodotti da trattamenti fisico-chimici con sostante pericolose e molti altri). E altro fatto gravissimo, continua Bettin, è che «si tratta di una scelta lesiva della democrazia» perché il Piano regolatore comunale la vieta, ma la Regione, grazie all’approvazione della Commissione Via (i cui componenti sono quasi tutti di nomina regionale), impone dall’alto una Variante urbanistica.
Tutto ciò nonostante Comune e Provincia avessero nettamente bocciato il progetto:

«Arpav ha stimato un aumento delle polveri sottili e tumori del 30%, e gli stessi pediatri di Mestre-Marghera hanno chiesto al presidente Luca Zaia di bloccare il progetto

– commenta Roberto Trevisan dell’Assemblea permanente contro il rischio chimico di Marghera, appoggiato anche da Vas (Verdi Ambiente Società) -:

è un precedente pericolosissimo che può garantire ad altre ditte di lavorare con i rifiuti tossici a Marghera».

Caccia, infine, sottolinea che

«tutto ciò avviene nel momento in cui proprio Mantovani SpA è al centro delle inchieste giudiziarie che hanno, per la prima volta, messo sotto accusa il sistema di potere che ha gestito le scelte infrastrutturali e ambientali regionali. Sarebbe questo il “nuovo corso” inaugurato dal presidente Carmine Damiano, il poliziotto chiamato a ripulire la facciata dell’impresa di costruzioni e malaffare? Sarebbero queste le politiche industriali e ambientali della giunta di Zaia, Chisso e Conte, che dovrebbero riconvertire e riqualificare il polo di Porto Marghera?».

E.T.

 

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