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QUARTO D’ALTINO – Nella settimana trascorsa è stato soppresso tutti i giorni e così pure l’altro ieri e ieri mattina. Quanto all’ultimo mese, le cancellazioni sono almeno una ventina. A sentire il racconto dei pendolari il Regionale 5800 è una sorta di treno «fantasma». Si tratta del primo collegamento Portogruaro-Venezia del mattino, che transita da San Donà alle 4.37 e da Quarto d’Altino alle 4.53.

«È il treno che dovrebbe portare i turnisti al lavoro a Venezia. Ma nell’ultima settimana è stato cancellato tutti i giorni. Posso capire che il treno si rompa una volta, ma così è una cancellazione sistematica», attacca Gianni Foffano del comitato pendolari di Quarto, «il treno viene sostituito con un autobus, ma il pullman fa tutte le fermate e impiega molto più tempo. Capita di arrivare a piazzale Roma alle 6 o anche alle 6.10, quando invece dovresti aver già timbrato il cartellino. Noi paghiamo l’abbonamento e quindi pretendiamo che Trenitalia ci garantisca un servizio regolare. Altrimenti saremo costretti ad attuare altre iniziative, dopo la manifestazione dello scorso 20 maggio».

La situazione del Regionale 5800 si trascina ormai da due anni e mezzo. Ma nell’ultimo tempo sembra precipitata.

«A giugno siamo arrivati a venti cancellazioni in trenta giorni, senza considerare le soppressioni dei mesi precedenti, per cui parliamo di una media di 8-10 cancellazioni al mese»,

aggiunge M.N., pendolare sandonatese. Il problema è che per Trenitalia il convoglio risulta programmato e, dunque, la sostituzione con autobus avviene giorno per giorno, senza che con i pendolari si possa trattare per un orario giudicato accettabile. Capita come ieri mattina che l’autobus sia pure piccolo e alcuni viaggiatori sono costretti a rimanere in piedi.

Giovanni Monforte

 

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