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COMUNICATO STAMPA

Opzione Zero è ancora in prima linea nel contestare il nuovo escamotage della Giunta Regionale, che ha approvato una “variante parziale” al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC). Il comitato ha infatti presentando ufficialmente le proprie osservazioni a una variante che tenta di far passare questo già ampiamente criticato PTRC come un Piano legittimo.

Il PTRC, presentato nel 2009 dall’allora giunta Galan, era stato oggetto di migliaia di osservazioni che ne avevano bloccato l’iter e che ad oggi lo hanno reso un Piano solo “adottato” e non vigente. Ma la vaga e fumosa “valenza paesaggistica”, introdotta da quest’ultima variante, oltre ad essere fasulla in quanto a tutela del territorio, rischia semmai di rendere la salvaguardia ancora più carente.

L’acrobatica variante al PTRC ha il solo scopo di varare definitivamente un Piano che non contiene alcuna norma prescrittiva che tuteli il paesaggio, i beni culturali e il territorio, in particolare per le opere che ci riguardano (Veneto City, Romea Commerciale, Camionabile, Polo Logistico e altre nefandezze) per le quali chiediamo lo stralcio e la riqualificazione dell’esistente.

Rendendo efficace questo piano, avrà via libera una ulteriore accelerata alle devastazioni già in atto e future, accentrando nelle mani della Regione (e non del Consiglio ma della sola Giunta) la possibilità di decidere le trasformazioni territoriali, le localizzazioni e le priorità: per 2 km intorno alle infrastrutture la Regione avrà piena ed esclusiva potestà. Di fatto, si privano i Comuni e le altre autonomie locali della sovranità pianificatoria e urbanistica del proprio territorio.

Vergognose, poi, le carenze in merito al Rapporto Ambientale VAS che non rispetta i requisiti minimi richiesti dalla normativa nazionale, usa dati di 8-13 anni fa e diserta le procedure VAS previste dalla normativa regionale. Per non parlare del consumo di suolo aggravato dalla possibilità diffusa di installare pannelli fotovoltaici a terra.

Soprattutto, si contesta la procedura di introdurre una Variante ad un Piano solo adottato e mai approvato dal Consiglio Regionale, anziché redigere un nuovo Piano. Insomma, assistiamo all’ennesimo “colpo di mano” senza il quale il PTRC non potrebbe mai essere sottoscritto e varato dal Ministero per i Beni Culturali.

 

CLICCARE QUI PER LEGGERE LE OSSERVAZIONI AL PTRC

 

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