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Gazzettino – Mirano. “Sanita’, non ci sono garanzie”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

27

set

2013

MIRANO – Sulla sanità la sindaca attacca la Regione: «Non ci dà garanzie»

MIRANO Netta presa di posizione del sindaco Pavanello in consiglio comunale

E l’opposizione incalza la maggioranza su alcuni giudizi contrastanti

OSPEDALE DI MIRANO – Sulle prospettive della Sanità acceso dibattito ieri sera durante la riunione del Consiglio comunale

«La linea della nostra amministrazione è chiara: la riorganizzazione dell’Ulss 13 presentata dalla giunta regionale non offre le necessarie garanzie. È una sfida, ma è una sfida molto rischiosa».

Così il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello ha preso posizione ieri sera in consiglio comunale sul futuro della sanità locale. La questione è molto sentita visto che la riorganizzazione prevede la suddivisione tra polo medico a Dolo e polo chirurgico a Mirano, con molti reparti spostati e alcuni addirittura chiusi.

A tener banco è soprattutto la prospettata chiusura di Cardiochirurgia a Mirano: battendo soprattutto su questo tasto nei giorni scorsi l’associazione Cuore Amico ha raccolto seimila firme di protesta.

Il consiglio si è acceso con un’interpellanza presentata dai consiglieri d’opposizione Balleello, Saccon e Marchiori: «Per il sindaco Cardiochirurgia è un’eccellenza da salvaguardare, mentre per la vicesindaco Tomaello si tratta di un reparto dispendioso già presente nelle realtà vicine. Qual è la linea della maggioranza?».

Pronta la risposta di Maria Rosa Pavanello: «La dialettica interna fa bene ma non ci sono fratture, la linea che seguiremo è quella già illustrata in consiglio e in conferenza dei sindaci: la Cardiochirurgia miranese è una realtà da salvaguardare, dovrebbe lavorare in sinergia con Mestre».

Ma la questione è più ampia: «Il vero problema è il sottofinanziamento regionale rispetto alle altre Ulss» dichiara Pavanello.

L’opposizione però continua a pungere: «Noi insistiamo sulla necessità di tutelare ciò che è stato faticosamente costruito negli anni, attendiamo che la maggioranza si chiarisca le idee e prenda una posizione unitaria che dia al sindaco la necessaria forza politica per aprire un confronto».

Pavanello risponde con una stoccata: «Non ho ancora capito la posizione di Pdl e Lega a livello locale. I vostri partiti governano in Regione, voi dovevate intervenire».

Intanto la commissione regionale ieri ha avviato la fase finale della discussione sulle schede approvate dalla giunta Zaia. Ascoltati i pareri di sindaci, associazioni e comitati, la commissione fornirà il parere definitivo per dare il via libera alla riorganizzazione.

Gabriele Pipia

 

SERVIZI – Sanità, ecco i possibili scenari se passerà il piano regionale

Suddivisione di specialità tra polo medico a Dolo e polo chirurgico a Mirano: è questo il piano che non piace a sindaci, associazioni e comitati. L’opposizione è traversale e dunque alla fine la commissione regionale potrebbe indurre la giunta Zaia a delle modifiche. Ma se questa netta separazione venisse confermata, come cambierà concretamente l’organizzazione dell’Ulss 13?
Chirurgia Generale, Ortopedia e Urologia passerebbero da Dolo a Mirano, percorso inverso per Neurologia ed Oncologia. A Mirano rimarrebbero Cardiologia ed emodinamica interventistica, ma un servizio di Cardiologia è previsto pure a Dolo. In entrambe le sedi sono confermate le presenze di Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio Analisi e visite polispecialistiche. Progressivamente si andrà verso una concentrazione del punto-nascite a Mirano, mentre Noale diventerà ospedale di Comunità: struttura intermedia tra il tradizionale ospedale per acuti e la degenza a domicilio. La riorganizzazione dovrà essere completata entro il 2015.

(g.pip.)

 

SCHEDE SANITARIE – Maratona in commissione: la palla passa alla Giunta

Maratona fino a notte fonda per approvare le schede. La V. Commissione, presieduta da Leonardo Padrin, ha portato in porto il complesso impianto che taglierà al Veneto 1200 posti letto e rivoluzionerà l’assetto della sanità ospedaliera pubblica e accreditata. Assessore Coletto e segretario generale Mantoan inchiodati alla sedia.
L’obiettivo era quello di consegnare nelle mani della giunta regionale entro la fine del mese il provvedimento che diventa indispensabile per cominciare a parlare di economie. Le consultazioni di questi giorni hanno portato a qualche mediazione (qualche motivo di attrito rimane comunque ancora in piedi e riguarda soprattutto il taglio dei primariati) nelle aree più calde, come quelle montane (Belluno e Feltre), o nel Rodigino. Anche se le contestazioni, ultime il corteo che si terrà la prossima settimana a Dolo, o la protesta dell’ospedale di Mirano, rischiano di pesare. Soddisfatto del lavoro (e della mediazione) il presidente Padrin, ma anche Dario Bond (Pdl) che ritiene di non “leggere particolari indebolimenti del sistema”. Claudio Sinigaglia (Pd) sottolinea che “si dovrebbero tagliare i posti letto, a territorio potenziato, e non prima”. Bottacin (Misto) considera le schede un impianto “clientelare e conservativo”. Una rassicurazione che arriva dall’assessore Luca Coletto: “il livello di assistenza non verrà toccato”.

 

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