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Nuova Venezia – Asl 13. Dolo / Mirano. Schede ospedaliere.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

29

set

2013

DOLO. VOLANTINAGGIO DEL COMITATO MARCATO SULL’ASL 13

Giornata della salute, visite ed esami gratis

DOLO – Si svolge stamattina dalle 8.30 la “Giornata della salute”, evento promosso dall’Asl 13 assieme a decine di associazioni per sensibilizzare la popolazione ad un corretto stile di vita basato sull’attività fisica e su una sana alimentazione. Il programma prevede lo svolgimento di una marcia non competitiva di 8, 13 e 31 chilometri e di una biciclettata di 55 chilometri per cicloamatori. Saranno presenti anche degli operatori dell’Asl 13 per svolgere controlli gratuiti della glicemia, pressione arteriosa, spirometria e stato nutrizionale, e per presentare l’indagine Passi sugli stili di vita della popolazione.

Contemporaneamente i membri del comitato “Bruno Marcato” distribuiranno dei volantini dove si chiede la salvaguardia e la tutela dell’ospedale di Dolo, nuovi investimenti e maggiori risorse per il polo dolese e una critica alla schede ospedaliere approvate dalla quinta commissione del Consiglio regionale, quella che si occupa di sanità, tre giorni fa.

Proprio sulle schede: il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, preferisce vederle ufficialmente prima di commentare le scelte di Palazzo Ferro Fini mentre Giorgio Gei (Ponte del Dolo) è abbastanza deluso:

«In attesa di vedere le schede, le anticipazioni pubblicate sono molto preoccupanti. Non solo non si è tenuto in nessun conto del documento votato dai Comuni dell’Asl 13 la scorsa primavera, ma non si sono neppure prese in considerazione le osservazioni tecniche inviate a luglio in fase di discussione».

Il volantinaggio di oggi anticipa la manifestazione sulla sanità che si terrà sabato prossimo nel centro del capoluogo della Riviera.

(g.pir.)

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Ora la battaglia è su Ostetricia

Mirano. Raccolta di firme per difendere il reparto che la Regione prevede unificato con Dolo

MIRANO – Dalla mobilitazione per Cardiochirurgia a quella per Ostetricia. Ai miranesi pare che da una parte o dall’altra l’attacco al proprio ospedale sia sempre in agguato: così parte la nuova crociata, quella per salvare il reparto Materno-infantile, che la quinta commissione regionale immagina ora con un unico primariato invece dei due attuali.

A Mirano temono che possa finire a Dolo, dove c’è già Pediatria, nonostante oggi in Riviera nascano 850 bambini l’anno, contro i 1350 di Mirano. «Siamo di nuovo sotto attacco, in barba a tutti gli indirizzi nazionali che chiedono di concentrare i punti nascita dove si svolgono più di mille parti all’anno», afferma Aldo Tonolo del comitato Salvioli, che lancia una nuova mobilitazione: «Settemila firme da portare in Regione, ho sollecitato i partiti e le associazioni della Consulta del volontariato».

Il Salvioli vuole replicare così la grande mobilitazione di Cuore Amico per Cardiochirurgia: seimila firme in sei giorni. Intanto, mentre la quinta commissione regionale metteva al riparo Cardiochirurgia, in Consiglio comunale maggioranza e opposizione arrivavano ai ferri corti sul ruolo tenuto dal Comune in questa delicata battaglia (non ancora conclusa) per la sanità locale. In aula arriva un’interpellanza delle minoranze a firma di Marina Balleello (Pdl), Marco Marchiori (M5S) e Giampietro Saccon (Lega): contestano al centrosinistra di aver rifiutato il dialogo sull’argomento sanità e aver dato segnali di debolezza politica. «Con un atto unilaterale e improvviso hanno addirittura ritirato l’ordine del giorno sulla sanità, chiudendo la porta in faccia al confronto», affonda Balleello a nome dei tre firmatari, «dopo aver raggiunto un consenso di massima espresso in commissione (comunale, ndr), prendiamo atto che le divisioni nel centrosinistra prevalgono sulle ragioni della tutela dell’interesse generale, ma questo atteggiamento di chiusura arreca solo danno alla nostra comunità. Mirano non può delegare ad altri la tutela della salute dei propri cittadini, il Consiglio ha il dovere di pronunciarsi». Già in estate centrodestra e 5 Stelle avevano attaccato la maggioranza dopo le divergenze sul destino di Cardiochirurgia espresse dal vicesindaco Annamaria Tomaello, che si era detta favorevole alla chiusura in ottica di risparmio e in logica di rete.

Il sindaco Maria Rosa Pavanello non ci sta: «La linea politica della maggioranza è stata definita nelle linee programmatiche: abbiamo sempre detto no a tentativi di penalizzazione del nostro ospedale, sottofinanziamenti dell’Asl e riorganizzazione di servizi. Soprattutto abbiamo sempre chiesto di proteggere le eccellenze che contraddistinguono i nostri ospedali e in particolare quelle di Mirano. Se per le minoranze è debolezza politica non essere andati a chiedere in Regione un’audizione particolare, come ha fatto il sindaco di Dolo, allora rispondo che non è quello il mio stile: io lavoro con gli altri e insieme alla Conferenza dei sindaci».

Filippo De Gaspari

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OSPEDALE

Sanità, domani consiglio comunale a Noale e a Scorzè

NOALE – Si torna a parlare di sanità e di ospedale a Noale. Domani alle 20 in sala convegni del Pier Fortunato Calvi ci sarà un Consiglio comunale aperto, con possibilità di intervento dei cittadini, proprio per discutere del futuro della struttura. La discussione succederà quella ordinaria che inizierà alle 18 ma due ore dopo si cambierà del tutto argomento. La seduta è stata richiesta dalla minoranza, alla luce delle schede approvate di recente dalla Regione. Il dibattito potrebbe essere acceso ma il sindaco Michele Celeghin dirà quanto saputo dopo il via libera al piano sanitario di Palazzo Balbi: ovvero che saranno attivati 40 posti letto per l’ospedale di comunità, messi nero su bianco nella delibera della giunta regionale. Inoltre si era parlato di trasferire degli uffici sanitari da Dolo e Mirano.

Ma delle preoccupazioni su Noale arrivano anche da Scorzè, dove il Pd ha presentato un’interrogazione da discutere nel suo parlamentino locale, sempre domani. Nel testo si fanno riferimento ai 25 chilometri che separano Dolo e Scorzè: vedersi tolti i servizi di day-hospital e lungodegenza penalizzerebbe i cittadini di quest’area del Miranese.

(a.rag.)

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