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Noale. Nell’agosto scorso si era verificata una fuoriuscita di fumo sospetto

Botta e risposta tra il M5S e il ministro che aveva parlato di “zona industriale”

NOALE – Esce del fumo sospetto dalla Cosmo di Noale, il comitato Ambiente Sicuro presenta un esposto ma il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 13 dice che non si sono problemi, fatti salvi tre accorgimenti da adottare.

Intanto al Movimento 5 Stelle arriva la risposta del ministro per i Beni e le attività culturali Massimo Bray all’interrogazione fatta in giugno e il deputato Emanuele Cozzolino si dice sconcertato perché a Roma si scambia una zona di campagna, al confine con Salzano, per un’area industrializzata.

Ma andiamo con ordine. Ancora in agosto, delle persone avevano notato fuoriuscire del fumo dalla fabbrica, che di recente si è vista respingere dal Consiglio del Veneto la richiesta sull’adeguamento tecnologico per stoccare rifiuti dopo il sì della Valutazione d’impatto ambientale (Via). Il presidente del comitato Giovanni Tonello aveva presentato un esposto un mese fa e l’azienda sanitaria ha contattato i vertici aziendali. Dopo un sopralluogo, l’Asl 13 ha riscontrato che il fumo è stato «causato dal malfunzionamento di una elettrovalvola del sistema di caricamento dell’impianto di cogenerazione» si legge nel documento a firma del direttore del Dipartimento Flavio Valentino e inviato, tra gli altri, ai Comuni di Noale e Salzano «che ha comportato un abbassamento della temperatura nella camera di combustione, conseguente abbassamento della temperatura dell’olio diatermico all’uscita della caldaia e blocco del filtro elettrostatico».

Lo stesso Valentini suggerisce tre misure perché questo non accada in futuro: aumento dei controlli dell’elettrovalvola, comunque da cambiare, ridurre il tempo della soglia di avviso, per poter deviare i fumi dal filtro elettrostatico a quello a maniche in caso di guasto e, infine, aggiornare la procedura operativa a disposizione del personale.

Intanto il Movimento 5 Stelle ha ricevuto la risposta dal ministro Bray all’interrogazione fatta oltre due mesi fa, dove si chiedeva se tutte le leggi di tutela del paesaggio sono state rispettate dagli organi competenti.

«Nel documento ufficiale» fa sapere Cozzolino «il Ministero parla di zona molto industrializzata laddove c’è campagna, con una specie di alberi che nascondono i capannoni. Descrive una realtà inesistente, oltre a dire che ci si può ampliare perché non si sarebbero rischi per eventuali resti archeologici. Valuteremo se invitare Bray a Noale o se inviargli delle foto».

Alessandro Ragazzo

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