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SALVAGUARDIA – Alla bocca di porto di Lido-Treporti verranno azionate le prime quattro paratoie

Si tratterà della prima simulazione delle dighe mobili in attesa della conclusione del progetto

VENEZIA – L’11 ottobre prove generali del Mose

Non c’è dubbio – volenti o nolenti – l’11 ottobre prossimo sarà una data storica. Il Mose entrerà definitivamente nella sua fase finale: la movimentazione delle prime quattro paratoie alla bocca di porto del Lido (lunghe ciascuna 18 metri e mezzo, larghe 20, spesse 3,6 metri). Un iniziale punto di arrivo, ma che darà il via ora alla successiva collocazione delle altre paratoie per un progetto di completamento del Mose che, secondo i dati concessi dal Consorzio Venezia Nuova, è giunto all’80 per cento.

«Il progetto della grande infrastruttura – sottolinea il concessionario – sta entrando nella fase finale e sta muovendo i primi passi verso l’entrata a regime dell’opera interamente costruita in Italia». Secondo il Consorzio Venezia Nuova, superata la “tempesta” giudiziaria degli scorsi mesi, il Mose potrebbe ufficialmente entrare a regime nel 2016.

«Le paratie – sottolinea ancora il Consorzio – attualmente sommerse ed incernierate sui basamenti di cemento, in una simulazione di presenza di acqua alta, verranno svuotate dall’acqua che le tiene posizionate sul fondo dell’ingresso della bocca di porto. Una procedura che le farà progressivamente emergere, fino a sbarrare l’acqua in arrivo dal mare verso Venezia. Una volta finita la simulazione, le paratie verranno riempite nuovamente d’acqua, tornando ad appoggiarsi sul fondo della bocca di porto».

Oltre all’avvio delle prime paratoie mobili, l’11 ottobre, anche con la partecipazione di autorità nazionali e locali, il Consorzio Venezia Nuova procederà nel presentare in anteprima l’«Isola Novissima» sempre alla bocca del Lido, ovvero il terrapieno artificiale con annessa galleria subacquea che, una volta a regime, servirà da regia e collegamento per le operazioni di chiusura delle paratoie e poi anche a fare il punto sullo stato dei lavori alla bocca di porto di Malamocco. Come è noto, infine, recentemente, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), ha concesso al Consorzio per i lavori del Mose ben 973 milioni di euro per le prosecuzione delle opere “decurtando”, però, i fondi concessi di circa 100 milioni nell’ambito della manovra per la copertura dell’Imu.

 

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