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INQUINAMENTO – È la prima città per livelli di ozono. L’Agenzia europea boccia anche Vicenza, Venezia, Treviso e Verona

BRUXELLES – Padova è maglia nera in Europa sul fronte dell’ozono: la città veneta nel 2011 ha registrato 104 giorni di superamenti del limite Ue, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese.

L’Italia detiene anche il record dei livelli di ozono troposferico, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia. Lo rivela l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) sulla qualità dell’aria, che vede 23 città italiane nei primi 30 posti della classifica Ue degli sforamenti del limite per questo inquinante, pericoloso per la salute. Nord Italia e Sud della Francia risultano le aree più colpite dall’ozono troposferico, che si forma a seguito delle reazioni fra vari inquinanti provenienti da diverse fonti, come la combustione di carburanti fossili, il trasporto stradale, le raffinerie, vegetazione, discariche, reflui, bestiame e incendi.

In presenza di caldo e luce solare si scatenano queste reazioni, quindi si tratta di un problema tipico dell’estate, specie nel Sud Europa. Ma l’Italia nel 2011 è stato anche uno dei Paesi europei a superare più spesso il limite Ue della media annuale per le famigerate Pm10 (polveri sottili) e Pm 2,5 (polveri ultrafini), insieme a Polonia e Slovacchia. Per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10), al dodicesimo posto della classifica Ue c’è Monza (121 sforamenti nel 2011), tallonata da Brescia (113), poi Cremona (109), Vicenza (107), e Torino (105), ancora Padova (93) e poi Venezia (85).

Il caso Italia non è isolato: oltre il 90% degli europei che vive in città respira un livello troppo elevato di polveri ultrafini (fino al 96% dei cittadini Ue per le Pm 2,5) e di ozono (fino al 98%).

 

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