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Un documentario di otto minuti. Già messo su you tube e inviato a mezzo mondo. Per denunciare i danni procurati dalle grandi navi dentro la laguna. «Venezia divorata» il titolo piuttosto esplicito del lavoro, curato da Loredana Spadon e Massimo Vianello e fatto proprio dal Comitato «No Grandi Navi».

Ironia della sorte, il film è stato pubblicato ieri su you tube spesso abbinato con la pubblicità delle crociere nel Mediterraneo a basso costo. Ma il messaggio, forte, resta. Il documentario si apre con un appello ai sindacati.

«Sopra i croceristi, sotto un migliaio di schiavi, extracomunitari che lavorano 24 ore al giorno per garantire il benessere dei turisti».

C’è poi l’appello a non scavare più canali in laguna. Primi piani di fumi neri che si alzano sulla città dai camini delle grandi navi da 130 mila tonnellate.

«Hanno promesso carburanti puliti ma non li vediamo», dicono i curatori del video, «chiediamo maggiori controlli».

L’annuncio di alimentare le navi da terra per consentire di spegnere i motori quando sono in banchina viene definito «una bugia». «Non ci sono le centrali né gli impianti», dicono Spadon e Vianello.

Infine i lavori del Mose e il «sacco della laguna», l’appello ad autorizzare solo «opere reversibili e compatibili con l’ambiente».

Immagini di grandi navi che scivolano in bacino San Marco, torme di turisti che sbarcano e invadono la città. E una risposta al «terrorismo» diffuso dai difensori a oltranza dell’attuale recentissimo modello di crociere:

«Allontanando le navi troppo grandi dalla laguna», dicono i commentatori nel documentario, «si raddoppierebbero i porti, uno per yacht e navi compatibili dentro, uno per grandi mnavi fuori. Ci sarebbero maggiori investimenti e aumenterebbero anche i posti di lavoro. Noi non siamo contro le navi ma contro questo tipo di sviluppo che minaccia da vicino a una città delicata e unica al mondo».

Polemica che si riaccende. Con le decine di migliaia di firme raccolte via web dal regista Gabriele Muccino aper allontanare le navi dal Bacino Samn Marco. Gli appelli di Celentano, Ottavia Piccolo, Mara Venier e altri nomi dello spettacolo.

La mobilitazione dei comitati e l’insistenza del Comune, che contrariamente al Porto e alla Vtp chiede alternative «immediate» e punta su Marghera.

Nelle prossime ore il governo potrebbe convocare gli enti interessati a Roma per un primo giro di consultazioni. «Una decisione sulle alternative sarà presa entro ottobre», aveva asscurato il ministro Lupi all’inaugurazione dele paratoie del Mose. Una data che però rischia di slittare a metà novembre.

Alberto Vitucci

 

 

 

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