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PORTOGRUARO  – Legambiente boccia il viadotto appena realizzato

L’ACCUSA: «BISOGNERÀ ABBATTERE LA NUOVA SOPRAELEVATA»

Piloni troppo vicini per consentire l’aumento dei binari

Legambiente chiede di conoscere i nomi dei responsabili della progettazione della tangenziale, «ma anche di chi in Regione doveva coordinare quest’opera con la realizzazione della Tav».

Viadotto della tangenziale sopra la ferrovia appena terminato e già pronto “da abbattere”: l’Anas non avrebbe tenuto conto del quadruplicamento dei binari in funzione della Tav.

Dopo la “perla” della curva parabolica all’ingresso della tangenziale, prima di una rotatoria, ora le contestazioni sulla tangenziale, attesa da quarant’anni, riguardano i viadotti. Legambiente del Veneto orientale è su tutte le furie «per lo spreco di denaro pubblico degli uffici che sovraintendono alle infrastrutture viarie regionali».

«Dopo i milioni di euro buttati per progettare una Tav lungo il litorale che non si farà mai, stando alla bocciatura della Regione pur arrivata con tre anni di ritardo – sostengono gli ambientalisti -, registriamo ancora sprechi. Guardando a che cosa si è costruito per oltrepassare la ferrovia Venezia-Trieste si resta annichiliti: la lunga sopraelevazione, un viadotto in ferro poggiato su una sequenza di enormi piloni in cemento armato, la distanza a scavalco della linea ferroviaria non prevede affatto l’eventuale ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria, se non abbattendo il manufatto e ricostruendolo».

In questi giorni si sono in effetti si sono moltiplicate le prese di posizione politiche a favore del potenziamento dell’attuale ferrovia e l’eventuale raddoppio della linea esistente. «È possibile che chi ha progettato l’opera non abbia tenuto conto dell’altra infrastruttura che la Regione stava sostenendo? – si chiede Legambiente – Davvero non ci sono soggetti responsabili di tutte queste progettazioni, una regia che coordini e valuti le sinergie che devono avere le varie opere, anche per contenere i costi e risparmiare preziose risorse pubbliche? Eppure, che si sappia, è solo uno l’assessorato regionale a cui fanno capo queste opere» conclude Legambiente.

 

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