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accusato di smaltimento irregolare

Fossò. La Cassazione accoglie il ricorso a favore di Loris Candian

Il processo a carico di Loris Candian, 48 anni di Noventa Padovana, condannato a un anno e nove mesi di reclusione per la miscelazione di rifiuti, è da rifare. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Stefano Marrone di Dolo stralciando per metà la tesi accusatoria del pubblico ministero Giorgio Gava. La terza sezione del tribunale romano ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Venezia e ha deciso di prosciogliere Loris Candian per lo stoccaggio oltre i quantitativi stabiliti dalla legge e stabilendo che il tribunale veneziano dovrà pronunciarsi nuovamente per i reati che riguardano l’accorpamento di rifiuti.

Loris Candian, ex legale rappresentante della ditta di smaltimento rifiuti “Cal srl” di via IX Strada in zona industriale a Fossò, assorbita dal gruppo “Ecolando srl” di Sant’Angelo di Piove di Sacco, arrestato otto anni fa, sempre sulla base di un’indagine del pm Gava, perché avrebbe organizzato un traffico di rifiuti tossici e pericolosi, è accusato dalla magistratura di aver smaltito in maniera irregolare gli scarti di lavorazioni ossia avrebbe stoccato rifiuti aventi codici identificativi diversi indistintamente nella stessa area senza effettuare una raccolta per categorie omogenee.

In primo grado, l’imprenditore è condannato dal giudice del tribunale di Dolo, Nicoletta Stefanutti, a due anni di reclusione.

La sentenza però viene impugnata dall’avvocato Marrone il quale sostiene che ci sarebbe stato solo un raggruppamento di scorie omogenee di produttori diversi per la successiva lavorazione, operazione in questo caso ammessa dalla legge.

In appello ottiene lo sconto di un mese della condanna che passa a un anno e nove mesi fino alla sentenza della Cassazione che ha deciso di rifare il processo.

Davide Massaro

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