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Gazzettino – Venezia e grandi navi

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

8

nov

2013

LE POLEMICHE – E il consigliere di maggioranza Fortuna (Udc) chiede le dimissioni del sindaco e di Bettin

Contro il sindaco si schiera il consigliere comunale Ennio Fortuna il quale, pur appartenendo alla maggioranza, non lesina critiche all’amministrazione.

«La riunione romana – commenta – si è conclusa nel modo più impietoso, con una sconfitta su tutta la linea non tanto per l’amministrazione quanto per la città intera. Mi sarei aspettato le dimissioni per protesta del sindaco e dell’assessore Bettin e invece ho letto che egli si è detto soddisfatto. Sinceramente non mi riesce di cogliere le ragioni della soddisfazione».

Secondo Fortuna, solo la limitazione temporanea all’accesso delle navi più grandi è stata un accoglimento delle sue richieste.

«Niente Marghera – puntualizza – ma soprattutto si scaverà il Contorta e attraverso ad esso si arriverà all’attuale stazione marittima. Ora, tra le altre cose, non si potrà più contrastare il Contorta, salvo che il Governo non ritorni sui suoi passi, cosa peraltro improbabile».

E le grandi compagnie di crociera, cosa ne pensano? Finora hanno preferito non esprimersi e rimanere in disparte, pensando piuttosto a cosa fare per non compromettere la loro attività. Msc, uno dei maggiori operatori, si limita ad una nota ecumenica.

«Il divieto in vigore a partire da novembre 2014 – specifica Msc – non avrà effetto su nessuno degli itinerari 2014 della Compagnia che includono il porto di Venezia. Per il 2015, MsC Crociere sta studiando soluzioni alternative a lungo termine che al momento sono ancora in corso di valutazione e saranno comunicate a breve. La Compagnia – conclude la nota – è pienamente soddisfatta per l’attenzione con cui le istituzioni nazionali hanno affrontato questo tema».

 

Grandi navi: prima riduzione e fra un anno blocco quasi totale: sei d’accordo?

Sì 29.4%
Troppo blanda 32.0%
Troppo severa 38.6%

 

Grandi navi – È UN’OFFESA PER VENEZIA

Ho qui davanti a me la pagina 30 del giornale del 26 ottobre scorso e mi sto rimirando San Giorgio visto dal Canaletto e da Monet. E leggo che Monet era convinto che la città di Venezia fosse “troppo bella per essere dipinta”… Sono convinto, e con me spero tanti veneziani lo siano, che Monet, se vissuto nel nostro secolo, avrebbe affermato che la città è “troppo bella per essere offesa dal passaggio delle grandi navi”. Non dovrebbe, questa asserzione, essere più che sufficiente per salvare Venezia?

Luigi Arvali – Mestre

 

IL SINDACO «La città deve avere fondi e competenze. Inutile dire solo che è bella e da tutelare»

«Non me ne faccio niente di una Legge speciale che dice che Venezia è bella e va tutelata».

Il sindaco Giorgio Orsoni condivide l’impressione avuta dall’opinione pubblica al termine della visita veneziana della Commissione Ambiente del Senato. In pratica, il presidente Giuseppe Marinello ha lasciato poche speranze di una riunificazione delle competenze sulla laguna in capo al Comune e sulla concessione di risorse in via automatica per la salvaguardia e la manutenzione della città. In effetti, ciò che è parso chiaro a tutti è che in seno al Parlamento (al di là degli schieramenti) continua a prevalere una visione centralista che continuerà ad ingabbiare Venezia in una miriade di competenze senza concedere poco o nulla all’autonomia.

«Serve una revisione della filosofia della catena decisionale ed economica – continua il sindaco – se non si arriverà a questo, non ci sarà alcuna Legge speciale nuova. Se non intende arrivare a questo risultato, tanto vale che la commissione faccia a meno di fare altre gite a Venezia».

Come si ricorderà, la richiesta del sindaco è stata duplice: ottenere l’unificazione delle competenze sulla laguna e risorse certe sulla base di una percentuale delle tasse prodotte sul territorio.

«A Venezia – aggiunge – serve la possibilità di poter decidere. Se non si fidano del sindaco, che istituiscano un commissario, anche se non sarebbe una scelta rispettosa della democrazia».

Quanto alle grandi navi, il sindaco è tornato ieri sull’argomento contro il cosiddetto “ricatto occupazionale”.

«Credo – ha concluso che si siano sempre fatti numeri a caso su occupazione e indotto dell’attività crocieristica. Comunque la città non deve perdere nulla di questo settore e mi spenderò per questo. Occorre però capire – conclude – che la tutela di questa città è un compito primario del Comune e che aver fermato la corsa al gigantismo navale è comunque un segno importante. Saranno bloccate le navi più grandi, quelle che hanno scatenato le reazioni. Le altre continueranno a venire, pur con qualche limitazione».

M.F.

 

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