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IL NUOVO OSPEDALE

Rossi accoglie con cauto ottimismo la notizia del prestito di 350 milioni «Speriamo di poter accordare gli interventi con la seconda linea del tram»

Cauto ottimismo. È la reazione con cui il sindaco reggente Ivo Rossi accoglie la notizia che la Regione si è mossa per ottenere 350 milioni dalla Bei (la Banca europea per gli investimenti) per realizzare il nuovo ospedale di Padova. Una base consistente (su una spesa complessiva di 650 milioni) da restituire in 25 anni a un tasso fisso di interesse del 2%.

«Se sarà confermata dai fatti si tratta davvero di una bella notizia e non posso che esserne felice» sostiene Rossi «del resto anche noi abbiamo appena ottenuto, sempre dalla Bei, 62 milioni per l’efficientamento degli impianti energetici nelle scuole e negli edifici pubblici. Quello della Banca europea è un canale importantissimo di questi tempi e si basa sulla solidità delle istituzioni che richiedono il prestito». Un primo, quanto necessario passo per avviare l’opera, che può ridurre le dimensioni del finanziamento in project ma che, difficilmente, lo cancellerà: «Quello della Bei potrebbe essere un piccolo tesoretto, una base importante su cui calibrare il finanziamento privato da cui purtroppo, però, temo non si potrà prescindere» prosegue Rossi. Diversamente, data l’impossibilità di fare affidamento certo sulle risorse statali e la precarietà del Governo, il polo di Padova ovest non avrebbe la certezza di decollare in tempi brevi.

L’ultimo contatto tra Rossi e il presidente della Regione Zaia è stato giusto qualche settimana fa, proprio per programmare interventi su due fronti «sia direttamente con il ministero, che attraverso la Legge di stabilità, per poter incrementare i fondi a disposizione dell’edilizia ospedaliera» rivela il sindaco.

«La Bei è un’ottima alternativa, visto che concede prestiti a tasso vantaggioso e permette di continuare a fare investimenti di grande valore – conclude il sindaco – e questo è importante non solo perché significa che hanno fiducia nelle nostre capacità, ma anche perché chi investe in un periodo di crisi dimostra comunque di avere una marcia in più. Adesso speriamo solo che i tempi siano rapidi: in questo modo, alla conferma dei 35 milioni per la seconda linea del tram che intercetta tutte le strutture ospedaliere della città, saremo in grado di progettare le infrastrutture al meglio».

Intanto anche lunedì si è tenuto un incontro tra Claudio Dario, direttore dell’Azienda ospedaliera (stazione appaltante dell’opera) nonché responsabile del procedimento e i tecnici del Comune per accelerare al massimo pratiche, procedure e burocrazia.

Simonetta Zanetti

 

Pipitone (Idv): «La Banca europea finanzi l’intero importo»

Anche l’Italia dei Valori plaude all’ipotesi di vedere finanziata parte del polo ospedaliero di Padova ovest dalla Bei: «Se è vera, è un’ottima notizia la disponibilità della Bei a prestare 350 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale. Ma perché non chiedere l’intera somma necessaria all’Europa o allo Stato? Perché continuare con l’errore del project financing?».

Di fronte alla disponibilità della Banca europea per gli investimenti di erogare alla Regione 350 milioni per costruire l’ospedale, il capogruppo veneto dell’Idv Antonino Pipitone rilancia:

«Oltre al problema della sicurezza idraulica dell’area prescelta – osserva Pipitone – quello del finanziamento rimane lo scoglio principale da superare. Lo ripetiamo da anni: il nuovo ospedale deve essere fatto solo con i soldi pubblici. Solo così saremo favorevoli, a patto che ci sia una seria verifica dell’impatto dell’operazione sul tessuto economico della città, soprattutto in centro storico» conclude il consigliere regionale.

 

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