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L’ospedale di Dolo è scomodo da raggiungere. E il consiglio comunale di Scorzè, su proposta del sindaco, chiede l’uscita del Comune dall’Ulss 13.

SCORZE’ – Mestriner: «Ci sono ospedali più vicini di Dolo, è scomodo per gli anziani»

Il Consiglio: lasciamo l’Ulss 13

L’assemblea comunale approva un odg del sindaco, il Pd vota contrario

LONTANO – L’ospedale di Dolo. Secondo il sindaco di Scorzè è scomodo per i cittadini

Ospedale di Dolo? No grazie. Lo ha deciso il consiglio comunale di Scorzè nella seduta di giovedì scorso, su proposta del sindaco, con un ordine del giorno che chiede l’uscita del Comune dall’Ulss di Dolo.

«Non è più tollerabile per i cittadini di Scorzé, e soprattutto per gli anziani, raggiungere l’ospedale di Dolo – ha sottolineato il sindaco Giovanni Battista Mestriner – Molto più facile raggiungere gli altri ospedali a Mestre, Treviso, Castelfranco, Camposampiero e Padova. Dolo è più difficile da raggiungere sia con i mezzi pubblici sia con quelli privati. È paradossale che a Dolo siano destinati i cittadini di Scorzé a causa di una perimetrazione dei confini Ulss compiuta solo per equilibri politici».

Tutto sarebbe scaturito dalle nuove schede ospedaliere che prevedono che l’ospedale di Mirano abbia una vocazione più per acuti e quello di Dolo una tendenza più medica. Il che significherebbe che ricoveri prolungati nei reparti di medicina, per gli anziani e per la lungodegenza, sarebbero dirottati su Dolo. Il sindaco ha detto che nei prossimi giorni contatterà i colleghi del Miranese per esporre la posizione del Comune di Scorzé. Passo successivo chiedere alla Regione Veneto di rivedere l’organizzazione sanitaria in termini di area metropolitana vasta e che gli ospedali abbiano come criterio del bacino di riferimento l’accessibilità degli utenti e non quello delle lobbies ospedaliere che vorrebbero il mantenimento dell’attuale assetto dell’Ulss 13.

Contrario all’ordine del giorno il voto del Pd che in un comunicato sottolinea il rifiuto dell’Amministrazione di difendere i servizi sanitari e in particolare il presidio di Noale contro la sua cancellazione. «I cittadini del nostro Comune in particolare gli anziani, saranno privati del day hospital geriatrico e del reparto di lungodegenza riabilitativa. Questa cancellazione sarà un colpo durissimo alle famiglie che hanno deciso di assistere direttamente i propri anziani e che dovranno servirsi di Dolo: 25 chilometri, nessun servizio di trasporto: un vero calvario».

Il Sindaco ha stigmatizzato il voto contrario del Pd: «Quando a loro conviene, ci vengono ad annoiare con la Città Metropolitana e posti di potere annessi e vogliono farci annettere da Venezia. Vogliono che i nostri anziani continuino a perdere 4 ore di tempo per andare con i mezzi pubblici a Dolo, quando invece all’ospedale all’Angelo di Mestre è praticamente sotto casa».

Renzo Favaretto

 

SANITA’ – Centro direzionale a Noale, i sindacati: «Dure ripercussioni per il personale»

NOALE-MIRANO-DOLO – «La riorganizzazione degli uffici dell’Ulss 13 coinvolge oltre 300 lavoratori, avrà un impatto economico e sociale importante: è opportuno verificare ogni alternativa che porti allo stesso risultato senza stravolgere l’azienda».

È questa la posizione dei sindacati rispetto al progetto del direttore generale Gino Gumirato: realizzare un grande centro direzionale negli spazi vuoti dell’ospedale di Noale e tagliare le spese legate agli immobili per risparmiare complessivamente due milioni di euro. Gumirato sta portando avanti un piano di razionalizzazione degli immobili di Dolo, Mirano e Noale, e proprio a Noale potrebbero essere collocati uffici attualmente dislocati tra Dolo e Mirano.

«Questo processo avrà dure ripercussioni economiche sul personale, derivanti dalla forzata mobilità verso Noale di tutti quei lavoratori che ora sono a Dolo e Mirano» si legge nella nota firmata da Marco Busato di Cgil, Simone Naletto di Cisl e Francesco Menegazzi di Uil.

(g.pip.)

 

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