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Ultimo treno da Venezia alle 23.04: un’ora prima

Previsto anche l’orario cadenzato: partenze e arrivi sempre agli stessi minuti

Per la prima volta nella storia dei treni regionali delle Ferrovie dello Stato nel Veneto, l’orario sarà «cadenzato», ossia scandito da intervalli regolari e ripetuti di ora in ora. Si parte il 15 dicembre. L’orario è già consultabile nel sito di Trenitalia e Deutsche Bahn. E dal 2 al 13 dicembre ogni giorno dalle 15 alle 19 saranno organizzati dei desk informativi in tutte le stazioni principali del Veneto e nella Marca a Treviso e Castelfranco. Gli ultimi regionali da Venezia? Una delle novità sostanziali, per Treviso, è che sulla linea Mogliano-Preganziol-Treviso l’ultimo treno parte alle 23.04 da Venezia (oggi l’ultimo è alle 23.56). Ben cinquanta minuti di anticipo.

Lunga percorrenza. Nessun cambiamento, e nemmeno per le Frecce Argento Venezia-Roma o le Frecce Bianche Venezia-Milano/Torino. L’unica attesa novità sarà il ritorno dopo 4 anni dell’Eurocity, gestito dalle Ferrovie Austriache, anche di giorno, sulla linea Venezia Santa Lucia (15.59)- Treviso (16.30)-Udine–Tarvisio-Vienna.

Metrò ancora fermo. Neanche questa volta partirà la SMFR, ossia il metrò sulla tratta Padova-Venezia, sebbene quasi tutte le opere del progetto, partito 25 anni fa, siano state ultimate con una spesa di oltre cento milioni.

«O l’assessore Renato Chisso spiega le cause del ritardo clamoroso oppure si deve dimettere subito» attacca Nino Pipitone, consigliere d’IDV.

I nuovi regionali. Due, essenzialmente, invece, le novità sulle linee regionali. Per la prima volta nascono tredici coppie di treni regionali veloci sulla linea Venezia-Padova- Vicenza-Verona, con fermate anche a San Bonifacio e Verona P. Vescovo e, sempre per la prima volta, 13 coppie di regionali collegheranno Treviso direttamente con Padova. PD-BL. Pochi cambiamenti sulla linea delle Dolomiti che parte da Padova, via Montebelluna e Feltre. L’orario sarà cadenzato. Il primo da Belluno partirà alle 4.48 e l’ultimo alle 19.48.

Felice Paduano

 

Appello dall’Opitergino: «Tv-Portogruaro penalizzata»

«L’assessore Chisso faccia un ultimo sforzo: con i ritorni delle 13.30 e 15.30 e la chiusura corse da Treviso alle 21.30 », questo l’appello del sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta dopo che l’assessore Chisso ha confermato che il treno delle 7.30 non sarà soppresso.

«Quando ho deciso di convocare la conferenza sullo spinoso tema del maltrattamento della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro a dispetto del suo crescente utilizzo da parte dei tanti pendolari, ero convinto che il nostro ruolo di sindaci avrebbe fatto da cassa di risonanza, e così è stato, perché il messaggio è arrivato forte a chi di dovere. Non tutti i risultati, evidentemente, sono stati subito centrati, ma il più importante sicuramente sì: il ripristino del treno mattutino delle 7.34 utile comunque per arrivare a Treviso in tempo per l’inizio delle attività scolastiche e lavorative. Ad esso si aggiungano i ritorni dal capoluogo delle 13.30 e 15.30 e la chiusura corse da Treviso alle 21.30. A tutti i pendolari raccolti nel movimento spontaneo va il mio personale grazie per una battaglia vinta assieme; ringraziamento evidentemente esteso anche ai sindaci che hanno subito aderito all’appello dell’intero territorio».

Anche il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera è soddisfatto del risultato ottenuto anche con la mozione approvata in consiglio comunale:

«L’assessore Regionale Chisso ha ufficialmente confermato la corsa delle 7.30 per Treviso. Al pomeriggio partenza da Treviso alle 13.30 e 15.30: manca la corsa delle 14.20. Siamo moderatamente soddisfatti ma continuiamo a batterci per la corsa delle 14.20 da Treviso. All’incontro insieme a me c’erano anche l’assessore De Luca e il consigliere Montagner a significare che l’amministrazione è a fianco di studenti e lavoratori pendolari nella loro giusta battaglia», conclude il sindaco di Oderzo. Nei giorni scorsi i pendolari della tratta Treviso-Portogruaro avevano recapitato in Regione una petizione con oltre 800 firme per chiedere si essere ascoltati.

(gi.pi.)

 

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