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Tribuna di Treviso – Ferrovie. Il caos dei nuovi orari.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

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dic

2013

Ultimo treno anticipato, coro di proteste

Cene e visite serali a Venezia impossibili. E chi viaggia su lunghe percorrenze rischia di passare la notte a Mestre

Abbonato storico – Cladio Peris ha studiato le varie possibilità e ha gettato la spugna: sarò costretto a usare l’auto per andare al lavoro

Trevigiani e friulani in “fuga” da Venezia, se usano il treno. Col nuovo orario, dal 15 dicembre, il coprifuoco scatterà intorno alle 23. Un’ora prima di oggi, quando l’ultimo treno è alle 23.56. Nella città lagunare, dunque, l’appassionato della Fenice dovrà lasciare il teatro alle 22.30 per recarsi in stazione sicuro di salire sull’ultimo convoglio, alle 23.04. Tempi strettissimi per cene più o meno intime.

Infuriati i pendolari. «Io dovrò usare l’auto», ammette Claudio Peris, uno degli abbonati storici sulla linea Vittorio Veneto-Conegliano. Così pure un suo collega, che addirittura deve salire a Calalzo di Cadore, passando da Treviso e Conegliano. A Mestre l’ultima coincidenza possibile sarà alle 22.16, chi arriverà da Milano (o da Padova, Vicenza, Verona) con le Frecce, successivamente, dovrà trascorrere la notte in stazione, fino alle 5.16 del mattino. E sapete per quanti minuti di differenza? Sette in un caso, 11 nel secondo. La Frecciargento 9454 arriva, salvo ritardi, alle 23.23, la Frecciabianca 9753 alle 23.38. Per non dire del regionale veloce da Padova delle 23.33 o dell’Euro Night dell’1.02. L’alternativa al bivacco? Pigliarsi un taxi, una trentina di euro – trattando – fino a Treviso, una sessantina, sempre trattando, fino a Conegliano. In verità, un’altra soluzione c’è: scendere a Mestre in auto o farsi rimorchiare. Come spesso è accaduto a Peris, con i treni soppressi.

«È meramente un conto economico, quello che fanno le Ferrovie», sottolinea Enrico Caberlotto, che anima il Comitato di pendolari di Vittorio Veneto e ha partecipato in questi mesi a numerose trattative, concludendo che «non tutto si deve buttar via dell’orario “cadenzato”, perché se peggiorano le condizioni da Vittorio Veneto verso Venezia, migliorano quelle verso le Dolomiti».

Un conto economico, però, che non convince Peris. «Il treno di mezzanotte, l’ultimo verso Treviso e Udine, ha una media, per come ho potuto constatare, fra i 200 e i 300 passeggeri. È vero che si dimezza a Treviso, ma a Conegliano ne restano sempre una cinquantina. I conti, dunque, dovrebbero tornare».

Problemi non meno pesanti all’alba in treno. La sveglia non scatta prima delle 6, con grave pregiudizio per i numerosi pendolari da Treviso (ma anche da Conegliano e perfino da Sacile) verso Marghera. «Stiamo trattando con Trenitalia per ripristinare il convoglio da Sacile delle 4.25 con arrivo a Conegliano alle 4.37», anticipa l’assessore regionale ai trasporti, Renato Chisso. Il primo treno utile da Treviso per Mestre e Venezia è infatti quello delle 5.04, proveniente da Sacile-Conegliano. Con il nuovo orario, il primo treno utile da Treviso è posticipato di oltre 30 minuti, alle 5.36 con arrivo a Mestre alle 6.02, inutile per i pendolari con il turno che inizia alle 6.

“Vorrà dire», puntualizza Peris, «che il sottoscritto dovrà recarsi in auto fino a Treviso, non potrò usufruire del primo treno che transita da Conegliano alle 5.40». Su alcuni aspetti si sta ancora trattando fra Regione e Trenitalia. L’assessore Chisso conferma che una soluzione è stata trovata per Oderzo, con la reintroduzione del treno delle 7.30 del mattino. A Conegliano faranno tappa i nuovi convogli per Vittorio Veneto e Belluno, i Minuetto.

Francesco dal Mas

 

Effetto domino sulle coincidenze

Problemi per chi deve rincasare con le “Frecce” da Milano, Roma e Bologna

Il taglio di due treni «notturni» dall’orario cadenzato invernale non mette in crisi solo i turisti e i comuni visitatori che vanno a Venezia per cenare, guardare uno spettacolo o fare una semplice e romantica passeggiata serale. Rischia infatti di lasciare a piedi anche viaggiatori in arrivo da Milano, Bologna, Roma. Così com’è infatti, oggi «l’invernale» di Trenitalia ha depennato il treno diretto Venezia-Treviso delle 23.18 e quello per Udine in partenza da Venezia alle 23.56. Due treni non certo stipati di viaggiatori, ma utili per dare continuità al servizio garantendo una copertura serale (non certo notturna) a Venezia, ma anche alle coincidenze delle «Frecce» in arrivo a Mestre dalle 23.16 in poi. Quelle che da domani non coincideranno più con nulla. Provare per credere.

Partenze da Milano alle 21. A Mestre arrivi, ma alle 23.28 (ritardi permettendo), e l’ultimo treno diretto a Udine (quindi Treviso, Conegliano, …) è già passato da una decina di minuti. Alternative? Nessuna a parte costosi taxi o una gelida notte in stazione (il primo treno è all’alba). Non resta che partire prima da Milano, dove l’ultima possibilità di viaggio per azzeccare la coincidenza a Mestre è alle 20.05.

Arrivi da Bologna. L’ultimo treno utile per poter raggiungere la Marca è quello che parte da Bologna alle 21.10 perchè il regionale veloce che parte da Bologna solo 10 minuti dopo arriva a Mestre alle 23.06, con un’altissima dose di rischio di perdere la coincidenza delle 23.16 e quello dopo (Frecciargento delle 22.10 da Bologna con arrivo alle 23.23) di fatto non trova nessun treno ad aspettarla.

In arrivo da Roma? Ovviamente nessuno sconto nemmeno per i viaggiatori in arrivo dalla capitale, anzi. L’ultimo treno utile è quello che parte da Termini alle 18.50 e arriva a Mestre alle 22.23. Tutti quelli seguenti non hanno coincidenze che permettano ai viaggiatori di arrivare Treviso e oltre. Alternative? Un treno notturno che prevede sette ore di viaggio e arriva a Treviso (e solo lì) alle 6.12 o cambi – sempre notturni – tra euronight e i primi regionali del mattino a Verona e Mestre. Prima almeno c’era il treno delle 19.50 che arrivava a Mestre alle 23.23.

 

«Ci saranno pullman sostitutivi»

L’assessore Chisso: pochissimi viaggiatori, taglio inevitabile. Ma stiamo trattando

L’ultimo convoglio da Venezia per Treviso ed il Friuli parte alle 23.04. Dal 15 dicembre, con l’orario cadenzato. Oggi, invece, i viaggiatori hanno la possibilità di posticipare la partenza fin quasi a mezzanotte. «Abbiamo fatto di tutto per convincere Trenitalia a confermare questo orario», afferma l’assessore regionale Renato Chisso, «niente da fare. I viaggiatori sono pochissimi. Quindi stiamo trattando per pullman sostitutivi». Il trevigiano che va alla Fenice deve arrangiarsi. Così il friulano. «L’ha sempre fatto, per la verità. Come colui che si recava alla spiaggia del Lido e si fermava a cenare, per poi rientrare». Ma arrangiarsi come? «Utilizzando la propria auto. Vorrei però tranquillizzare: gli orari non sono stati ancora definiti. Abbiamo una settimana di tempo, fino al 9 dicembre. Stiamo trattando la soluzione di tutti i problemi aperti. E speriamo di individuarla nella maggior parte dei casi. Poi ci sarà una verifica del “cadenzato” nei primi 3 mesi di sperimentazione. Altre correzioni sono dunque possibili. Dico subito, per onestà, che al momento per il rientro da Venezia dopo quell’ultimo treno, il problema si presenta complicato». Con la metropolitana di superficie i collegamenti si prolungheranno fino alle 2 di notte. Ma quando? «Non ci sono dubbi, entro il 2015. L’orario cadenzato ne è l’avvio concreto. Sarei tentato di immaginare che fra un anno, con l’arrivo dell’orario 2015 si verificheranno possibili anticipazioni. Vedremo». A sentire Cgil Trasporti, l’orario cadenzato è in generale un disastro. L’alba è davvero impossibile per i pendolari. «Con il nuovo orario avremo il 20% di corse in più, il 30% da marzo, quando, con i nuovi treni si creeranno 40 nuovi posti di lavoro, due per ogni nuovo convoglio in arrivo. È questo il disastro? Si abbia la pazienza di attendere fino al prossimo mese di marzo».

(f.d.m.)

 

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