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Comune-info.net – Orte Mestre, ma in bicicletta

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

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dic

2013

Salvo imprevisti e bufere di neve, i comitati che hanno dato vita al coordinamento Stop OrMe trascorreranno questo weekend in bicicletta (programmi, itinerari e altre informazioni su: www.stoporme.org), compiendo ventitré tappe a staffetta lungo i 396 chilometri della progettata nuova autostrada che dovrebbe collegare il Tirreno all’Adriatico, da Civitavecchia a Mestre, devastando, con 64 chilometri di gallerie, 140 chilometri di viadotti, 83 svincoli, 250 cavalcavia e svariate opere complementari di adduzione, gli Appennini, le foreste casentinesi, le valli di Comacchio, la gronda della laguna di Venezia, altri ventidue siti di interesse ambientale ed eliminando almeno 700 ettari di terre agricole. Insomma, la più grande “grande opera” autostradale che sia mai stata concepita dopo l’Autosole.

Nonostante anni di contrastate discussioni, il ministro Maurizio Lupi è riuscito dove nemmeno Monti aveva osato. Un falso project financing da dieci miliardi, approvato nell’ultimo Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), promosso da una cordata del costruttore Vito Bonsignore, europarlamentare di Forza Italia, già condannato e passato in giudicato per reati di corruzione, abuso e turbativa d’asta. Peccato solo che, per esplicita ammissione degli stessi promotori, il piano tecnico finanziario della nuova autostrada non stia in piedi mancando dei veicoli/giorno in transito minimi (90 mila contro i soli 18 mila attualmente rilevati, ad esempio, nel tratto veneto) necessari per ammortare i costi di realizzazione e sostenere le spese di gestione dell’opera.

Per garantire la “bancabilità” del progetto (ottenere, cioè, i crediti tramite bond emessi dalle banche) lo Stato italiano si è generosamente impegnato a “detassare” le imprese costruttrici rinunciando a 1,8 miliardi di entrate (Ires, Irap, Iva). In pratica uno “sconto fiscale” sugli utili realizzati altrove dalle imprese costruttrici. Come se costruire e gestire una autostrada – pedaggi e servizi compresi – fosse un’azione filantropica. Altre clausole capestro (durata della concessione, transiti minimi, ecc.) garantiranno comunque la “redditività” dell’opera. Uno scandalo che l’allora ministro Barca si rifiutò di avallare.

Non rimane che scendere in bicicletta percorrendo (venerdì 6 e sabato 7 dicembre) le strade dei 48 comuni delle cinque regioni interessate e presidiare il tracciato. Ai comitati è stato dato l’appoggio delle grandi associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf, Lipu, Mountain Wilderness, Pro Natura e la rete Salviamo il Paesaggio.

Mattia, che scortato da un camper appoggio guiderà la biciclettata, ci dice: “Con meno denari si potrebbero realizzare molti interventi puntuali per la difesa idrogeologica del territorio e per mettere in sicurezza le strade esistenti, diversificare il traffico pesante, attrezzare i porti come scali delle autostrade del mare e collegarli alla rete ferroviaria”.

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