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STRA «Chiediamo un incontro entro fine anno con gli esponenti di Acrib e forze dell’ordine sindacati e prefetto per concordare tutti insieme misure efficaci utili al contrasto del fenomeno dei laboratori clandestini cinesi».

A dirlo è Matteo Ribon, presidente veneto di Federmoda, l’associazione di Cna che rappresenta le piccole e medie aziende del tessile e del calzaturiero.

«La qualità della lavorazione e del prodotto», dice Ribon, «è il valore aggiunto che le imprese artigiane contoterziste della Riviera hanno garantito ai calzaturifici e alle griffe di alta moda negli anni. La scorciatoia della “delocalizzazione in casa”, ovvero spostare su laboratori per lo più irregolari cinesi parte della lavorazione al solo scopo di aumentare i profitti, rischia di mettere in crisi non solo le imprese artigiane locali, ma l’intero sistema».

Da Federmoda una richiesta. «Chiediamo», continua Ribon, «che siano istituiti due tavoli operativi: uno di concertazione tra le forze sociali per trovare accordi tra le parti, calzaturifici, contoterzisti e sindacati sul piano economico, l’altro promosso dalle istituzioni per coordinare assieme alle forze dell’ordine ed enti locali la fase dei controlli e della repressione di illegalità e concorrenza sleale».

(a.ab.)

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