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Nuova Venezia – Grandi navi, Orsoni vuole il Comitatone.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

7

dic

2013

 

LE ORDINANZE »MONTA LA POLEMICA

Il sindaco: «Ricorreremo al Tar». Duro faccia a faccia in municipio con Costa (Porto). Italia Nostra e Wwf scrivono ai ministri

L’articolo 97 della Costituzione sulla partecipazione degli Enti. E la legge 241 sulla «leale collaborazione tra istituzioni». Sono le due norme che secondo il Comune sono state violate nei provvedimenti sulle grandi navi firmati dalla Capitaneria di porto su input del ministero delle Infrastrutture. Ordinanze che secondo Orsoni non rispecchiano gli accordi presi a Roma il 5 novembre.

«Abbiamo deciso di fare ricorso al Tar», conferma il sindaco Giorgio Orsoni, «come avevamo già fatto con la delibera del Comitato portuale. L’Avvocatura civica sta studiando le carte. Ci sono problemi di metodo, perché la città non è stata nemmeno consultata. E di merito, perché la riduzione dei passaggi è troppo bassa. Avevamo detto almeno il 20 per cento, invece siamo poco sopra il 12».

Ieri mattina la giunta non ha approvato la delibera di autorizzazione. L’assessore Ugo Bergamo (Udc) ha avanzato dubbi, sostenendo come ha già fatto il suo partito, la validità dell’ordinanza e l’utilità del nuovo canale Contorta. Ma Orsoni annuncia: «Noi andiamo avanti».

E proprio ieri in mattinata lungo e serrato confronto nello studio del sindaco tra lo stesso Orsoni e il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa. Alla fine Orsoni annuncia:

«Visti i tanti problemi della portualità veneziana e le scelte che dovremo fare sullo sviluppo di questo settore, a cominciare dagli accessi condizionati dal Mose, dal porto off shore, visti i tanti temi sul tappeto che coinvolgono la città, e visto soprattutto la metodologia seguita negli ultimi atti anche della Capitaneria, ho chiesto formalmente al presidente del Consiglio Enrico Letta di convocare il Comitatone». Un luogo istituzionale, dice il sindaco, «dove le posizioni si potranno confrontare e dove si possono prendere decisioni per finanziare studi e progetti.

Paolo Costa esce dallo studio del sindaco molto tranquillo. «Abbiamo avuto un confronto sereno», dice, «anche il sindaco sa quello che è successo a Roma. Il Contorta è l’unica alternativa praticabile. E per noi resta prioritario l’utilizzo della Marittima». E Marghera? «Impossibile», taglia corto Costa. Per ora la Capitaneria sembra dar ragione a lui. Promuovendo il suo progetto del Contorta. Ma per arrivare in Marittima si dovranno percorrere i primi otto chilometri del canale Malamocco Marghera (canale dei Petroli), insieme alle navi mercantili prima della diramazione verso la Marittima (altri 4 chilometri).

«Qui c’è un problema di sicurezza», dice Andreina Zitelli, docente Iuav e già del ministero per l’Ambiente. «Nella riunione romana del 5 novembre», rivela, «il Ram, reparto Ambiente Marino delle Capitanerie di porto, aveva espresso un giudizio sostanzialmente preoccupato, giudicando le altre soluzioni meno pericolose e più controllabili».

Soluzioni che dovrebbero adesso essere messe a confronto. Comprese quelle di lungo periodo come lo spostamento della Marittima fuori della laguna, a Punta Sabbioni o Malamocco.

Intanto si riaccende la polemica anche a livello nazionale. Ieri i presidenti di Italia Nostra Carlo Parini e di Wwf Italia Dante Caserta hanno inviato una lettera ai ministri Lupi (Infrastrutture), Bray (Beni culturali), e Orlando (Ambiente) chiedendo la loro opinione sul fatto che un unico progetto alternativo, lo scavo del canale Contorta Sant’Angelo, possa essere approvato con le procedure della Legge Obiettivo, e dunque con una Valutazione di Impatto ambientale semplificata.

«Scienziati e studiosi, scrivono Parini e Caserta, «hanno osservato come sia molto pericoloso ripetere oggi con il Contorta i tragici errori del passato come lo scavo del canale dei Petroli, che rischiano di distruggere il delicato ambiente lagunare. Ai cittadini e alle istituzioni locali, concludono i due, non si può negare il diritto di esprimersi su queste scelte strategiche che coinvolgono al loro città e la laguna».

Alberto Vitucci

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Passaggi in calo 708 transiti al posto di 809

Per il Porto la nuova ordinanza di «mitigazione» sul traffico croceristico porterà a una riduzione del 37,5 per cento di passaggi di grandi navi in laguna.

«È solo il 12 per cento», replica il Comune. La differenza sta nel numero delle navi traghetto, che in ogni caso dovevano essere dirottate a Marghera dal primo gennaio. Se ne andranno invece dal 5 aprile 2014. Le navi di stazza lorda superiore a 40 mila tonnellate transitate per il Bacino nel 2012 sono state 809, con la nuova ordinanza il loro numero massimo è fissato in 708. Per l’anno 2015 sarà vietato il transito in bacino alle navi di stazza superiore alle 96 mila tonnellate.

(a.v.)

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Contorta, progetto pronto da mesi

Era stato inviato al ministero all’indomani della pubblicazione del Clini-Passera 

Il progetto Contorta? Era pronto la mattina dopo della pubblicazione del decreto Clini Passera. Un dato interessante, che già fa discutere comitati e tecnici contrari allo scavo di nuovi canali in laguna. Il decreto 472 del 5 dicembre, firmato dal comandante della Capitaneria di Porto ammiraglio Tiberio Piattelli, è composto di due soli articoli.

«Il canale Contorta Sant’Angelo», si legge nell’articolo 1, «sulla base degli atti progettuali al momento predisposti, rappresenta caratteristiche tecnico nautiche tali da garantire il necessario coefficiente di sicurezza e assicurare la compatibilità con le esigenze della navigazione commerciale. È individuato quale via di navigazione praticabile alternativa a quelle vietate (il Bacino San Marco, ndr) per le navi al di sopra delle 40 mila tonnellate».

Progetto che «in sede di Valutazione di Impatto ambientale» (articolo 2) dovrà essere oggetto di comparazione circa la sostenibilità ambientale e socio economica con le altre ipotizzate vie di accesso alla Stazione Marittima».

Provvedimento molto stringato, che fornisce però nelle ampie premesse, elementi utili a ricostruire l’iter seguito in questi mesi. La Capitaneria veneziana spiega che il decreto viene emesso «in applicazione del decreto governativo Clini-Passera, firmato il 2 marzo 2012, due mesi dopo il naufragio della Costa Concordia al Giglio, per individuare «vie d’accesso alternative alla Stazione Marittima».

Ipotesi di cui una sola – il Contorta – era già stata presentata da Autorità portuale, Capitaneria e Magistrato alle Acque al ministero poche ore dopo la pubblicazione del decreto.

(a.v.)

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