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A Paese è già scontro con il Comune. Piccolotto: «Discarica Sev troppo vicina»

PAESE – Blitz della Biasuzzi a Paese. La giunta di Paese si è trovata con un plico in ufficio per un’escavazione, quando l’iter era già iniziato, e ora lancia l’allarme: «Quel progetto minaccia la falda». Al centro una nuova richiesta per la cava Padernello. Ieri sera al Cinema Manzoni, senza alcun preavviso, i proponenti hanno presentato lo studio d’impatto ambientale. Una procedura obbligatoria, che servirebbe a informare i cittadini, «ma abbiamo dovuto fare le corse, scrivere sms e mettere l’annuncio sul sito questa mattina», ha spiegato l’assessore all’ambiente Vigilio Piccolotto. Ma tanta preoccupazione del Comune deriva dalla collocazione e dalle dimensioni dell’intervento. La cava Padernello si trova in via Veccelli, a due passi dalla discarica Sev in cui anni fa sono stati depositate illegalmente montagne di rifiuti tossico nocivi.

«A separarli dalla cava c’è solo un diaframma», spiega Piccolotto, «il rischio, scavando così vicino, è che la discarica ceda mettendo in contatto la falda con i rifiuti».

I numeri della richiesta presentata dal gruppo Biasuzzi hanno fatto il resto. Oggi la cava è profonda 27 metri, il progetto prevede di portarla a 55, ben al di sotto della falda. Si preleverebbero altri 3,7 milioni di metri cubi di ghiaia, su una superficie di circa 220 mila metri quadrati.

«Ci opporremo attraverso le osservazioni al progetto», annuncia Piccolotto, «come abbiamo già avuto modo di dire in diversi occasioni, Paese ha già dato abbastanza».

Ora a decidere dovrà essere la Regione. Il progetto è all’attenzione della commissione regionale Valutazione d’Impatto ambientale, e poi sarà sottoposta alla giunta.

Tra il Comune di Paese e Biasuzzi non intercorrono certo buoni rapporti. Proprio sullo stesso sito, l’azienda ha infatti ricevuto pochi mesi fa una proroga dei termini per l’escavazione, fino al 31 dicembre 2016. La giunta Pietrobon si è opposta con un ricorso al Tar.

«Il fatto che non abbiano prelevato tutta la quantità di ghiaia autorizzata nei tempi previsti non può ricadere sulla cittadinanza. Se non l’hanno fatto evidentemente il fabbisogno è calato», prosegue Piccolotto. «Ma quando avevano presentato la richiesta di proroga, avevamo il timore che dietro potesse esserci l’intenzione di presentare un altro progetto per quel sito». Alla cava Padernello si scava ormai senza sosta dal 1969. E ciò non ha impedito che nel frattempo, attorno, venissero aperte alcune discariche.

Federico Cipolla

 

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