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Lettera di Orsoni per convocare il Comitatone, venti senatori del Pd scrivono al premier

VENEZIA – Pressisng del sindaco e dei parlamentari Pd sul governo, perché non si dia per scontato lo scavo del canale contorta Sant’Angelo, nuovo accesso alla Marittima, come soluzione ai problemi del transito delle grandi navi in laguna.

Nei giorni scorsi – dopo le ordinanze della Capitaneria che regolamentano gli accessi davanti a San Marco, in attesa di portare il progetto alla Commissione di valutazione d’impatto ambientale, con il placet del ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi – il sindaco Giorgio Orsoni ha scritto al premier Enrico Letta per sollecitarlo a riunire il Comitatone, unica sede legittimata secondo la Legge speciale ad assumere decisioni sugli interventi in laguna di Venezia.

Nel rilevare come le decisioni prese non vadano tutte secondo la linea concordata ad ottobre negli incontri tra lo stesso Letta e le amministrazioni locali e il Porto, per una azione condivisa a tutela della città, pur con rispetto per le esigenze del porto e del suo indotto occupazionale, il sindaco chiede una sede dove affrontare in modo sistematico e con decisioni a lungo termine, il tema del diverso accesso alla Marittima per le navi da crociera, l’annunciata realizzazione di un porto off shore commerciale (senza coinvolgimento delle autorità locali), stigmatizzando «un non corretto governo del territorio», i problemi di accesso determinati dai lavori del Mose a navi passeggeri e non, ricordando come ogni atto «vada subordinato alle decisioni che la Legge speciale attribuisce al Comitatone».

Sul tema sono intervenuti – sempre con una lettera al premier Letta – anche 20 senatori Pd, sollecitando «una soluzione progettuale urgente che non preveda ulteriori interventi traumatici in un ecosistema delicatissimo e già stremato dalle ripetute manomissioni».

I parlamentari spiegano di aver appreso «con estrema preoccupazione» del progetto di scavo del canale da inserire nella legge obiettivo. Il capogruppo Zanda e le senatrici e i senatori Albano, Bertuzzi, Cantini, Casson, Cirinnà, Cuomo, D’Adda, Di Giorgi, Esposito, Favero, Ginetti, Lo Giudice, Micheloni, Pegorer, Pezzopane, Puppato, Ricchiuti e Spilabotte scrivono che si tratta di un intervento «che da più parti viene valutato estremamente pericoloso, che si collocherebbe in un corpo lagunare già in equilibrio precario ed in preda ad intensi processi erosivi che ne stanno profondamente modificando la morfologia, mettendo così in pericolo non solo l’ecosistema lagunare, ma anche la stessa salvaguardia di Venezia, che peraltro è prevista, tutelata e normata da apposita legislazione speciale».

(r.d.r.)

 

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