Mattino di Padova – I sindaci in Regione per il caos dei treni “Orari da rivedere”
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
28
dic
2013
L’assessore Chisso si impegna a trovare soluzioni rapide soprattutto per gli studenti: ora arrivano a scuola in ritardo
Sono 1.500 al giorno i pendolari che dal Camposampierese raggiungono Padova utilizzando la ferrovia
CAMPOSAMPIERO – I sindaci del Camposampierese protestano in Regione contro il nuovo orario dei treni cadenzati. Ricevuti ieri a Palazzo Ferro-Fini dall’assessore Renato Chisso e dal presidente del consiglio Clodovaldo Ruffato, i sindaci guidati dal presidente della Federazione dei sindaci Francesco Cazzaro e dal suo successore Mirko Patron (dal primo gennaio), hanno portato sul tavolo dell’assessore veneto alla mobilità le proteste di pendolari, studenti e lavoratori, che dal 15 dicembre fanno in conti con i disagi arrecati loro dall’orario cadenzato. Sono circa 1500 persone che ogni mattina raggiungono Padova, in treno, dal Camposampierese.
«Apprezziamo la disponibilità dell’assessore Chisso che ci ha convocati immediatamente, rispondendo alla nostra richiesta di incontro urgente» precisa Cazzaro. «Ora faremo pervenire in Regione una relazione dettagliata e ci attendiamo una risposta concreta entro i primi giorni di gennaio, quando riapriranno le scuole».
Le cause del malcontento sono comunque chiare: treni soppressi, orari spostati, treni poco capienti e fermate mancanti.
«Tra le 7 e le 8 sulle linee dirette a Padova da Bassano e Castelfranco, gli spostamenti effettuati fanno arrivare gli studenti in ritardo a scuola per cui serve un aggiustamento urgente per risolvere questo problema. Ma sono da rivedere anche gli orari dei ritorni, soprattutto sulla linea verso Cittadella».
Altra questione è quella della capienza: «Negli orari di punta, la mattina e la sera tra le 17 e le 19, servono più carrozze perché i treni sono stracolmi» aggiunge Cazzaro. Se non si possono ripristinare i treni soppressi quindi, chiedono in sindaci, almeno che ci siano treni più lunghi ed orari aggiustati. Altre proteste arrivano da Campodarsego, San Giorgio delle Pertiche e Trebaseleghe. Nei giorni scorsi il sindaco Lorenzo Zanon aveva denunciato che «nella linea Trebaseleghe-Venezia, a Noale e Piombino Dese si fermano 47 treni mentre a Trebaseleghe solo 16 e che nella linea Venezia-Trebaseleghe, a Noale e Piombino 31 treni mentre a Trebaseleghe sempre 16. Non è accettabile vista l’importanza di un’area come quella di Trebaseleghe».
Sulla linea verso Padova invece, alcuni treni, non negli orari di punta, si fermano a Camposampiero e poi direttamente a Vigodarzere.
«Abbiamo chiesto di re-introdurre una fermata a Campodarsego, alternata con San Giorgio, anziché a Vigodarzere, dove invece è molto più comodo ed utilizzato l’autobus per raggiungere Padova. Altrimenti i treni di punta nelle nostre fermate si caricano all’inverosimile» spiega Mirko Patron. Il consigliere comunale di Camposampiero Luca Masetto viaggiatore pendolare del treno da 15 anni ricorda come «il servizio è decisamente scaduto, basti pensare che oggi, nell’era di internet, quando arrivano due treni contemporaneamente a Camposampiero, non si sa mai quale partirà per primo e la gente corre su e giù dai sottopassi».
L’assessore Renato Chisso incontrerà i responsabili di Trenitalia lunedì prossimo.
Francesco Zuanon