Tribuna di Treviso – Montebelluna. Treno camera a gas: viaggio da incubo.
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2
gen
2014
Rabbia e paura tra i pendolari: carrozze invase dai fumi di scarico, costretti a cambiare posto per le esalazioni irritanti
MONTEBELLUNA – Un viaggio che vale da solo tutta la rabbia accumulata in questi anni dai pendolari della tratta Feltre-Montebelluna-Padova con il treno trasformato in una sorta di camera a gas, con le carrozze invase dagli scarichi e i viaggiatori che migrano da un vagone all’altro cercando di non soffocare. Il paradigma che dimostra perché la linea che collega la montagna bellunese alla pianura veneta è nella top ten delle linee peggiori in Italia. Il treno in questione è quello delle 7,13 e diretto a Treviso. Un convoglio molto utilizzato da lavoratori e studenti che devono raggiungere Treviso e Venezia per motivi di lavoro e studio. Quando i viaggiatori feltrini ci salgono martedì mattina, ultimo giorno del 2013, capiscono subito che qualcosa non va. Il treno, partito quaranta minuti prima da Belluno sbuffa come non mai e il peggio è che i fumi di scarico finiscono in buona parte all’interno dei vagoni. Il treno riparte da Feltre e per i viaggiatori comincia un vero e proprio calvario: l’odore acre invade le carrozze occupate dai viaggiatori probabilmente a causa di un malfunzionamento e il fumo è talmente denso che non solo si sente, ma si vede pure, diffondendo un colore azzurrognolo che fa capire ai viaggiatori che anche l’ultimo viaggio in treno del 2013 sarà ricordato per l’ennesimo disservizio.
Uno dei viaggiatori, il feltrino Fabio Sommacal, conferma come il viaggio sia stato un vero disastro: «Le carrozze erano invase da un forte odore di fumi di scarico. I passeggeri abbandonavano alcuni scompartimenti, cercando riparo in altri, ma anche in questi ultimi le esalazioni risultavano irritanti per le vie respiratorie, nonostante il tentativo di viaggiare con i finestrini aperti».
Per i nostri pendolari l’ennesimo smacco di un 2013 assolutamente da dimenticare, tra ritardi, treni soppressi fino al nuovo orario cadenzato che ha complicato ulteriormente la vita a chi garantisce a Trenitalia un introito sicuro legato agli abbonamenti. Tra gli utenti allo scorno per il disservizio si è questa volta aggiunta la preoccupazione per le possibili ricadute sulla salute tenuto conto che viaggiare in quelle condizioni poteva essere pericoloso per i bambini e per chiunque avesse problemi alle vie respiratorie.