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L’assessore Bettin: «Dati migliori da 10 anni a questa parte»

E con la chiusura dell’inceneritore si attendono altri benefici

Mettici il maltempo, con pioggia e vento dai benefici effetti, mettici la crisi che ha spinto tanti a risparmiare sulla benzina lasciando a casa l’auto e prendendo il bus, mettici pure l’innovazione tecnologico con motori meno inquinanti. Il 2013, per la somma di tutti questi effetti, vede nel Comune di Venezia una sensibile riduzione dei giorni di superamento delle emissioni di Pm10 (particolato atmosferico, polveri inalabili e fini) nel nostro territorio. Lo dicono i dati dell’anno appena trascorso raccolti dalle centraline dislocate in città.

«Si tratta dei dati più bassi e, quindi, migliori degli ultimi dieci anni almeno, esito dovuto sia alle condizioni meteo meno sfavorevoli sia agli interventi di riduzione delle emissioni di diversa natura (mitigazioni del traffico, modifiche della viabilità, estensione di aree verdi, piste ciclabili e zone pedonali, miglioramento delle tecnologie e delle tipologie dei motori, effetti della crisi che spinge a consumare meno benzina, diversa e migliore sensibilità collettiva verso comportamenti virtuosi, campagne di educazione ambientale)», rileva l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin.

I giorni di sforamento dei livelli di Pm10 nelle diverse centraline sono rispettivamente: a Bissuola 55 contro i 76 del 2012, a Sacca Fisola 44 contro 71, in via Tagliamento alla Gazzera, 56 contro 97. In via Beccaria a Marghera, centralina di recente installazione il 2013 è l’unico anno di dati completi. Qui il maggior numero di sforamenti, 74.

«La cosa colpisce anche perché si tratta di una centralina che rileva il cosiddetto “background urbano”, cioè, in pratica, il fondo di emissione medio e non solo quello derivante dal traffico strettamente locale», avverte Bettin. «È evidente che la centralina di via Beccaria è posta a un crocevia di fattori di emissione importanti che, insieme all’intenso traffico locale, registra ciò che viene emesso, a poca distanza, dal tratto finale della Romea, dal tratto iniziale della tangenziale e dal traffico che si immette dall’autostrada sulla grande rotatoria e poi, attraverso le diverse bretelle e la rotonda di piazzale Parmesan, da e per il centro urbano».

Insomma, i dati di via Beccaria indicano che il traffico intenso, come quello della tangenziale, deve essere sempre monitorato perché è tra le grandi fonti di emissione di smog. Il Comune ha già scelto di intervenire nella zona con opere di mitigazione: trasformare in viali urbani via Beccarla e via Trieste, dove arriverà anche una stazione mobile di controllo dell’aria di Arpav. La qualità dell’aria era in miglioramento dal 2007, ma nel 2010 i dati era peggiorati. Ora si torna al trend di riduzione dello smog. Ma l’impegno degli enti locali, e del Comune di Venezia, non può venire meno.

«Come abbiamo ribadito in diverse occasioni, al di là degli interventi che l’amministrazione sta compiendo su vari fronti per ridurre l’impatto su ambiente e salute delle diverse emissioni, per contrastare in particolare la presenza di PM10 è necessaria una politica di area vasta, su scala regionale e macroregionale, che è soltanto nei poteri delle amministrazioni regionali e dello Stato, il cui impegno, spiace constatarlo, è ancora totalmente insufficiente», conclude Bettin.

Il meteo e il lavoro dei Comuni come Venezia, che trova pochi alleati tra cui la Provincia con Paolo Dalla Vecchia, non basta per garantire sempre i risultati positivi. Ora altri benefici sul fronte dell’anidride carbonica e delle diossine sono attesi nel 2014, dopo la chiusura dell’inceneritore di Fusina.

Mitia Chiarin

 

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