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Gazzettino – Niente treno, esplode la rabbia

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gen

2014

PROTESTA – Il nuovo anno ha portato subito disagi per i pendolari sulla linea Bassano-Venezia

SALZANO Ancora disagi con l’inizio del nuovo anno per i tanti pendolari

«Soppressi due convogli e ritardi nei giorni seguenti, adesso basta»

«Trenitalia mi ha fatto il primo regalo del 2014: due treni soppressi di primo mattino, ho dovuto correre in bus e arrivare al lavoro in ritardo. Buon anno». Rabbia e sarcasmo sono i due sentimenti che si mescolano sulla pagina Facebook «Pendolari Salzano-Robegano», dove quotidianamente gli utenti segnalano i disagi sulla linea Bassano-Venezia.

«La mattina del 1.gennaio sono andata a lavorare ma ho subito trovato la bella sorpresa – scrive una donna -. Arrivata in stazione a Noale ho scoperto che erano stati soppressi sia il treno delle 7.02 che quello delle 7.26. Il primo treno utile era alle 9.02, peccato che il mio turno di lavoro cominciasse alle 8. Ho dovuto chiedere a un collega di sostituirmi». Per arrivare a Piazzale Roma nel modo più rapido possibile, la donna ha dovuto prendere il primo autobus disponibile. E per fortuna si trovava a Noale, visto che a Salzano la linea Actv che porta a Venezia è decisamente carente. «Il biglietto dell’autobus dovrebbe esserci rimborsato da Trenitalia» sbotta la signora.

Ricevuta questa segnalazione, il comitato di pendolari ha subito scritto alla Regione per sapere se sono previste agevolazioni sui biglietti del bus in caso di soppressione dei treni: la risposta non è ancora arrivata, in ogni caso una soluzione del genere appare praticamente impossibile visto che Actv e Trenitalia sono due aziende differenti.

Altri ritardi sono stati segnalati nei giorni seguenti, con la furia dei pendolari che cresce ora dopo ora. Alla vigilia di Natale il comitato e l’amministrazione comunale hanno inviato alla Regione un accurato schema con le proposte di modifiche d’orario: «Nessuna corsa aggiuntiva, solo una miglior distribuzione degli orari dei treni che fermano a Salzano all’ora di punta» spiegano i pendolari. «Anche nel periodo di feste abbiamo continuato a ricevere notizie di vari disagi – conferma il sindaco Quaresimin -. Le modifiche proposte vanno incontro alle richieste degli utenti senza stravolgere nulla, attendiamo una risposta positiva».

 

Sulla linea Treviso – Portogruaro

Treni, ora attaccano i presidi  «Basta penalizzare gli studenti»

CARRETTE – Sulla linea Portogruaro-Treviso le Ferrovie utilizzano le vecchie automotrici diesel

FERROVIE I maggiori disagi per chi utilizza la linea Portogruaro-Treviso

«Basta penalizzare gli studenti»

I presidi delle scuole superiori in campo per denunciare i problemi dei nuovi orari

Sono gli studenti della Treviso-Portogruaro i pendolari più penalizzati dal nuovo orario ferroviario. Si soffre anche sulla Venezia-Trieste e sulla Casarsa-Portogruaro, ma per gli studenti della Portogruaro-Treviso è una vera pena se si considera che, per garantire le linee elettrificate più importanti, le Ferrovie hanno tirato fuori dai magazzini le vecchie automotrici diesel.
Disagi, soprattutto negli orari di arrivo a Portogruaro, che i capi d’istituto non hanno potuto lasciar correre redigendo un documento che evidenzia le diverse criticità. Sono circa 20 i ragazzi di Annone Veneto (è in arrivo una petizione) che per recarsi a lezione in treno sono costretti ad arrivare a Portogruaro quasi un’ora prima, quando la scuola è ancora chiusa. Per il ritorno, poi, nei giorni con la sesta ora di lezione devono attendere un’ora e mezza, arrivando a finalmente a casa per le 16. tra l’altro senza alcuna possibilità alternativa con la corriera, pena il pagamento di un nuovo biglietto in quanto non c’è più l’accordo tra Trenitalia e La Marca. Disagi anche per gli studenti di Motta di Livenza ed Oderzo, che usano gli stessi treni per raggiungere Portogruaro. Non va meglio per gli studenti che devono raggiungere Treviso: a causa del nuovo orario, dal 16 dicembre perdono regolarmente la prima mezz’ora di lezione. Va un po’ meglio per i pendolari che usufruiscono delle altre tratte.
Nel documento dei dirigenti scolastici, curato dal preside Lorenzo Zamborlini dell’Istituto Marco Belli, si evidenzia che: «Sulla Portogruaro-Venezia, il treno regionale in arrivo a Portogruaro alle 7.55 è troppo a ridosso dell’inizio delle lezioni e i pendolari da Meolo, Ceggia e Lison arrivano in ritardo a scuola. Sulla Portogruaro-Treviso l’unico treno utile per l’ingresso a scuola arriva alle 7.17, in notevole anticipo rispetto all’avvio delle lezioni, con un disagio che si aggrava nei mesi invernali. E, ancora, sulla Portogruaro-Casarsa l’unico treno utile per l’ingresso a scuola arriva alle 7.26, in notevole anticipo rispetto all’avvio delle lezioni, mentre sulla Portogruaro-Trieste, l’unico treno regionale utile arriva ancora prima, cioé alle 7.23 – proseguono i presidi -. Infine, lo spostamento dell’orario di partenza da Portogruaro per chi termina le lezioni alla sesta ora (alle 14), crea un grave problema per il rientro a Lignano in quanto non vi sono più coincidenze utili».

 

RITARDI, NO DELLA REGIONE ALLA DENUNCIA CONTRO IGNOTI

Il sindacato Orsa: «Un errore la disdetta del contratto a Trenitalia»

VENEZIA – È stato un errore disdire il contratto di servizio con Trenitalia. Lo dice l’Orsa, sindacato autonomo dei trasporti. Che a proposito delle gare avverte: «C’è il fondato rischio di cadere dalla padella alla brace, magari con una Trenitalia che non si presenta alla gara. Poi chi fa i treni: Sistemi Territoriali?».
Ezio Ordigoni, segretario confederale dell’Orsa, invita il governatore Luca Zaia a riflettere. «Gridare “a gara, a gara!” è solo un modo per scaricare sulla gestione le responsabilità di programmazione che restano in capo a chi paga il servizio. Ci vuole più equilibrio: il cadenzamento di 800 treni al giorno non lo si giudica dopo una settimana, soprattutto in presenza di una strategia di trasporto pubblico sperimentata per la prima volta in Italia. Una scelta coraggiosa, che anticipa la città metropolitana veneta di cui tanto si è discusso». E i disservizi? «Sono il risultato di un trentennale abbandono del servizio ferroviario».
E da Palazzo Balbi intanto trapela che lunedì, quando la giunta ha deciso la disdetta del contratto, l’assessore Chisso avrebbe riferito di vandalismi o di ritardi di personale come causa di alcuni disservizi. Ma la proposta di presentare una denuncia contro ignoti sarebbe stata respinta perché, nel caso, l’azione spetterebbe a Trenitalia e non alla Regione.

 

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