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CONEGLIANO – Soppressioni dei convogli sulla linea per Padova: non si è placata nemmeno sotto le feste la protesta dei pendolari della linea Belluno-Venezia, che anzi, hanno pregato: «Liberaci dalla soppressione quotidiana».

Anche sabato scorso, nel tentativo di raggiungere Padova, diversi pendolari arrivati alle 9 alla stazione di Conegliano da Vittorio Veneto si sono scontrati con la cancellazione, senza alternative, del treno che avrebbe dovuto portarli a Mestre, con conseguente attesa in stazione di quasi due ore. E ad essere preso di mira, tramite il blog del gruppo pendolari “Il treno dei desideri”, è sempre lui, il nuovo orario cadenzato concordato da Regione e Trenitalia, entrato in vigore a metà dicembre.

I pendolari non lesinano le critiche alla distribuzione dei convogli rispetto alle fasce orarie necessarie: «Ci chiediamo: dopo l’Epifania, quando si rientrerà tutti “a pieno servizio”, come reggerà il cadenzato se già adesso fa acqua da tutte le parti?», contestano, a fronte dell’esperienza di sabato, l’ultima di una serie di testimonianze di pendolari che stigmatizzano i disservizi sulle linee ferroviarie che servono il Veneto.

«Arrivata a Conegliano scendo per il primo cambio al quale ci siamo volenti o nolenti abituati. Ma con sorpresa al binario due non c’è il treno, è stato soppresso. Penso che senz’altro metteranno una scomoda corriera sostitutiva: non possono lasciare un buco orario di circa un’ora e venti minuti», racconta una pendolare, «Con altri passeggeri ci rivolgiamo alla biglietteria: non è prevista nessuna corriera, nessuno l’ha programmata perché, come dice il bigliettaio, il treno si è rotto e per questo la corsa non è stata effettuata».

E la conclusione da tirare, per i viaggiatori abituali del treno, è sempre la stessa: «Ennesima conferma che l’orario cadenzato e la “rottura di carico” a Conegliano hanno creato più problemi che risolverne e che questi, dopo quasi un mese dall’entrata in vigore del nuovo orario, sono quasi tutti là, belli irrisolti».

Alberto Della Giustina

 

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