Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gazzettino – La Banca europea indaga sul Mose

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

9

gen

2014

MOSE – La banca europea indaga sull’utilizzo dei fondi comunitari

I servizi interni della Banca europea degli investimenti hanno contattato le autorità giudiziarie e di polizia italiane per ottenere maggiori informazioni sulle indagini della magistratura a proposito dei lavori di alcune ditte del Consorzio Venezia Nuova e dei numerosi arresti effettuati dalla Guardia di Finanza nei primi mesi dell’anno scorso.

In particolare la Bei vuole capire se ci siano stati legami anche con i lavori effettuati nell’ambito del progetto finanziato in parte proprio dalla banca europea per la realizzazione delle paratoie contro le inondazioni.

Così il commissario europeo all’Ambiente Janez Potocnik ha risposto all’interrogazione del parlamentare europeo Andrea Zanoni, membro della commissione Envi Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, che già si era mosso più volte sull’argomento. Zanoni, infatti, aveva chiesto l’intervento di Bruxelles anche paventando il “possibile futuro mancato funzionamento dell’opera”, e aveva proposto delle modifiche in corso. Ma su questo l’Unione europea ha risposto che “spetta alle autorità nazionali decidere in merito a eventuali modifiche del progetto”.

Zanoni va giù duro: «Non possiamo permettere, ancor più in tempo di crisi, che quasi un miliardo di euro di fondi europei finisca in attività illecite e in un progetto sul quale fioccano i dubbi di funzionalità e rispetto dell’ambiente».

La Commissione europea, nel settembre scorso, aveva già avviato un’inchiesta su istanza proprio di Zanoni sulla possibile violazione degli indirizzi comunitari sul monitoraggio indipendente della realizzazione del progetto Mose. Secondo Zanoni infatti, il progetto è stato “scippato” all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Ispra, che è un ente ministeriale, a vantaggio della Regione.

R.V.

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui