Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

IL “BIO CONTADINO”

VENEZIA – (m.cr.) «Troppi capannoni, troppo cemento, in Veneto c’è sempre meno terra per l’agricoltura e i campi sono sempre più spezzettati, difficile far rendere economicamente questo mestiere. Se non ci fosse il prosecco molti contadini oggi sarebbero alla fame», riflette amaro Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì e tra i promotori di quest’avventura steineriana di successo che ha messo radici in tutto il Nordest e non solo. «La terra è sempre più costosa, è diventata un bene per speculare e non per vivere – osserva Brescacin – per questo è necessario unire le forze, pensare più ad affittare i campi che a comprarli, sostenere a ogni costo la produzione di qualità e promuovere il prodotto a chilometro zero. L’unico modo per farlo è puntare su prodotti ad alta qualità». E promuovere il rispetto della persona e dell’ambiente anche attraverso scuole controcorrente.

 

IL LAVORO DI DOMANI

La rivoluzione degli under 25 spingerà agricoltura e cibo

Il lavoro del futuro? Sarà in agricoltura e nel cibo secondo uno studente su quattro delle scuole secondarie. Lo afferma il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo: «Il 23% degli iscritti al primo anno degli istituti tecnici e professionali ha scelto per l’anno 2013/14 un indirizzo legato all’agricoltura e all’enogastronomia. È in atto una rivoluzione generazionale, che andrà sostenuta con atti concreti». Intanto il futuro delle nuove generazioni sta diventando un problema non solo per l’Italia. Anche in Spagna i giovani si vedono con l’acqua alla gola, senza speranze di trovare un lavoro pur essendo disposti ad accettare salari bassi in qualunque posto e con la prospettiva di restare a carico dei genitori.
La mancanza di opportunità per i giovani spagnoli è stata fotografata da un’inchiesta sociale svolta dal Centro Reina Sofia sull’adolescenza e la gioventù. Otto spagnoli su dieci tra i 18 e i 24 anni ritengono probabile dover accettare un qualunque lavoro e sei su dieci sono pronti a emigrare per trovare un’occupazione. Sette giovani su dieci attribuiscono a governo e partiti politici durata e profondità della crisi, che genera frustrazione e visione fatalista del futuro.

 

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui