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Nuova Venezia – Autostrade. Sconti del 20% per i pendolari

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

16

gen

2014

RINCARI AUTOSTRADali»il vertice ai trasporti

Il ministro: agevolazioni da febbraio per chi va al lavoro in autostrada

Caro-autostrade, il ministro Lupi avanza la sua proposta: agevolazioni da febbraio per chi percorre fino a 50 chilometri per almeno venti giorni al mese per motivi di lavoro. Ritocchi anche per le distanze minori.

Lupi: «Sconti del 20% per i pendolari»

La richiesta: agevolazioni da febbraio per chi percorre fino a 50 km per 20 giorni al mese. Ritocchi anche per le minori distanze

VENEZIA Nella partita dei rincari autostradali Maurizio Lupi scopre le sue carte e chiede all’associazione delle società concessionarie, l’Aiscat, di garantire una riduzione dei pedaggi del 20% ai pendolari dotati di telepass, già a partire da febbraio. Ma chi sarebbero nel concreto i destinatari dello sconto? «Chi percorre in l’autostrada un tratto fino a 50 chilometri per 20 giorni al mese e per 40 viaggi complessivi», precisa il ministro, che tuttavia non esclude dai benefici le frequenze inferiori, sollecitando per loro «una progressività nelle agevolazioni sul prezzo». E l’Aiscat? «Ho colto una disponibilità e positività nel dialogo da parte del sistema autostradale ma i tempi devono essere molto rapidi, mi auguro di ricevere risposte e proposte tra lunedì e martedì prossimo». Oltre ai pendolari, il tavolo ha discusso il disagio dell’altra categoria «che ha maggiormente risentito dell’impatto degli aumenti tariffari», ovvero gli autotrasportatori: per loro il dialogo con le concessionarie è già stato avviato dal sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda. In una fase di acuta crisi sociale l’obiettivo è attenuare l’impatto degli aumenti – accompagnati da un coro di proteste che trova eco nelle migliaia di adesioni alla campagna anti-rincari lanciata dal nostro giornale – ma in precedenza lo stesso ministero aveva autorizzato le concessionarie a ritoccare i pedaggi… In proposito Lupi ha assicurato il fronte imprenditoriale che intende «rispettare le regole e i patti vigenti», riconoscendo che le nuove tariffe sono state dettate dall’adeguamento del tasso di inflazione, dal recupero degli investimenti eseguiti e da un «fattore di equilibrio contabile » che tiene conto dell’andamento della domanda negli ultimi cinque anni: «L’aumento richiesto inizialmente ammontava al 4,7%, il Governo l’ha contenuto al 3,9% e ora, nell’ambito della collaborazione tra pubblico e privato, cercheremo di rendere compatibili le esigenze proprie delle imprese con le richieste legittime di cittadini e utenti che non vivono un momento felice».

Nessun cenno alla questione delle concessioni: le società auspicano da tempo un allungamento temporale che consenta loro di «spalmare» più agevolmente il debito finanziario contratto per gli investimenti, così da calmierare anche i pedaggi. Esemplare il caso della Cav, che gestisce il tratto Padova-Mestre, la cui concessione è limitata a 23 a fronte di una media quarantennale. Su questo versante Lupi non ha assunto alcun impegno, limitandosi a ribadire che si tratta di una materia delicata e complessa, condizionata com’è dalla normativa europea che vieta prolungamenti lesivi della libera concorrenza. Ora si attende la risposta ufficiale di Aiscat, che sonderà le 52 società aderenti prospettando una soluzione condivisa, magari in forma di do ut des rispetto all’esecutivo. Ai Trasporti non nascondono l’ottimismo.

Filippo Tosatto

 

I COMMENTI DELLE FORZE POLITICHE

Democratici e Udc: assordante silenzio di Zaia

Goisis: «Lega muta sugli aumenti veneti perché il presidente della Brescia-Padova è Tosi»

VENEZIA – Numerosi i commenti delle forze politiche all’iniziativa di Lupi. «L’impegno del ministro è positivo», afferma Andrea Martella, vicecapogruppo del Pd alla Camera «ma il sistema delle concessioni autostradali va ridefinito al più presto e le tariffe vanno realmente legate agli investimenti realizzati. E di questo il Parlamento si deve occupare in maniera seria». «Zaia si decida a svolgere fino in fondo il suo ruolo di presidente della Regione Veneto.

Basta scaricabarile», pungono le democratiche Simonetta Rubinato parlamentare-sindaco di Roncade e Silvia Conte, sindaco di Quarto d’Altino «Zaia è stato vicepresidente di questa Regione quando si costruiva il Passante e ministro quando il Governo Berlusconi, in cambio di tariffe sospese per quattro mesi, ha regalato alle concessionarie un sostanzioso bonus annuale. Ora non può far finta di scendere da Marte e di non aver saputo prima della decisione di aumentare i pedaggi, tanto più che da governatore provvede alla nomina del presidente della Cav».

«La risposta del ministro Lupi sulla questione pedaggi ci dà ragione: mentre Zaia sta in silenzio o, meglio, si limita solo a contestare Roma, dal Governo arrivano delle risposte concrete e non i soliti slogan della Lega», fa eco il senatore Udc Antonio De Poli che a definisce «una boutade leghista» la posizione del governatore favorevole a concedere autostrade gratis ai veneti: del Veneto Luca Zaia che, ieri, aveva detto: «È il suo gioco preferito», insiste «puntare il dito contro Roma e scegliere la linea del silenzio sulla Cav. Ma i veneti sappiano che la tariffa record di Padova-Venezia è stata decisa da Cav, società in mano alla Regione per il 50%». Anche Paola Goisis attacca: «Come mai in Veneto la Lega 2.0 di Matteo Salvini non è a fianco della gente per protestare contro questi rincari assurdi che colpiscono duro il nostro tessuto produttivo?», chiede la ribelle espulsa dal Carroccio «non sarà mica perché il presidente dell’Autostrada Brescia – Padova è Flavio Tosi , sindaco di Verona, candidato in pectore alle primarie, segretario Veneto della Lega e uomo forte di Maroni ?».

 

IL PRESIDENTE BEMBO

«Cav abbasserà i pedaggi ma tutti facciano altrettanto»

VENEZIA «Attendo di conoscere in tutti i dettagli la proposta del ministero ma se, come pare, le riduzioni dei pedaggi saranno accolte da tutte le concessionarie, noi saremo ben felici di praticare gli sconti. Ricordo che differenza di altre società autostradali, noi siamo un soggetto interamente pubblico e quindi al servizio dell’utente». È questo il primo commento di Tiziano Bembo, il presidente della Cav (50% Regione Veneto, 50% Anas) che gestisce il tratto Padova-Venezia, finita nell’occhio del ciclone per l’aumento anomalo del pedaggio (da 0,80 a 2,80 euro) nel percorso Padova est-Mirano, cui hanno fatto eco, peraltro rincari anche più elevati in altre autostrade venete. In proposito, la commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Veneto, presieduta da Andrea Bassi (Lega), convocherà le cinque concessionarie della rete autostradale del Veneto e l’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso per approfondire il problema dei rincari e individuare le possibili alternative: «Solo con un confronto diretto con chi gestisce la rete autostradale», afferma Bassi «sarà possibile coniugare le ragioni del territorio e delle categorie economiche con i piani finanziari delle società concessionarie. «Se perfino la Filt Cgil chiede di rivedere il sistema delle concessioni autostradali e di ricorrere al mercato e alla concorrenza, significa che il funzionamento attuale è davvero distorto», fa eco Diego Bottacin, il consigliere regionale di Scelta Civica che contesta l’assenza di una vera concorrenza nella gestione delle autostrade, una situazione di oligopolio che determina il rincaro dei pedaggi: «Una vera e propria tassa occulta».

 

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