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Veritas presenta l’attività del 2013: per la prima volta in Italia certificata la filiera del riciclo del vetro

Martellago è il Comune più virtuoso, ottimo risultato della municipalità di Chirignago-Zelarino

Cinque milioni di euro risparmiati sulle bollette dei rifiuti per i veneziani e la raccolta differenziata inizia a dare frutti concreti: Veritas ha presentato ieri il dato 2013 del riciclo. A guidare la speciale classifica è Martellago, che ha raggiunto la ragguardevole percentuale del 78,32. Sul podio ci sono Spinea e Meolo, tutti Comuni in cui opera Veritas.

Tra i più virtuosi, però, c’è anche la Municipalità di Chirignago-Zelarino, che l’anno scorso ha chiuso al nono posto con il 72,79 per cento di materiali riciclati. Un dato notevole se si pensa che la popolazione è quasi la stessa di quella di San Donà che però la raccolta differenziata in maniera accurata l’ha cominciata sette anni prima. La terraferma mestrina nel complesso è al 54,80, contro il 26,84 del centro storico, Murano e Burano. Il dato comunale è quindi del 43,17 per cento ma in crescita.

I commenti. «Senza questo dato di riciclo la bolletta dei veneziani sarebbe stata ben più cara», osserva Andrea Razzini, direttore generale di Veritas. «Tutto nasce dalla necessità di non conferire più in discarica, ma poi ci sono anche risvolti come il risparmio. Più di metà Paese conferisce ancora in discarica, il 60 per cento degli inglesi o il 35 per cento dei francesi. Venezia non lo fa più o quasi, calcolando che il 3-4 per cento di materiali, date le caratteristiche, deve ancora andarci. E noi, con la chiusura di Fusina, non bruceremo neppure più i rifiuti».

«Questa è la via maestra da seguire», sottolinea l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, «andando a ridurre la produzione di rifiuti e migliorandone poi la raccolta. Si responsabilizza la gente con i cassonetti a calotta, e il modello Venezia inizia a essere seguito da molti». Entro maggio sarà anche ultimata la distribuzione dei cassonetti a calotta nel centro di Mestre.

Certificazione. Per la prima volta in Italia è stata certificata la filiera del riciclo di vetro. Lo ha fatto Veritas Bureau, specializzata proprio in certificazioni. Se si prendono le municipalità di Favaro e Chirignago-Zelarino, il vetro raccolto nelle campane verdi viene portato a Fusina, dove viene pesato e selezionato, eliminando corpi estranei.

Quindi il vetro viene trattato in loco, poi trasferito alla Ecopaté di Musile. I frammenti vanno poi alla Owens Illinois di San Polo di Piave che trasforma il riciclato in nuovi contenitori. Il tutto in meno di 100 chilometri.

Risparmi. Nel 2013 sono state raccolte da Veritas, tra i Comuni in cui opera, 44.254 tonnellate di vetro per poi produrre 120 milioni di nuove bottiglie. Ciò ha permesso il risparmio di 6 milioni di litri di petrolio e 90 mila tonnellate di materie prime come sabbia, soda e carbonati per produrre vetro ex novo con un recupero energetico di 54 mila Mwh ed evitato l’immissione in atmosfera di 570 tonnellate di Co2.

Obiettivo. «Ad ogni conferimento in ecocentro regaleremo una di queste nuove bottiglie con relativo tappo», promette Andrea Razzini. «Poi, l’obiettivo è quello di migliorare ancor più la raccolta, perché nei sacchi di immondizia ci finisce ancora troppo vetro. L’Italia è il primo produttore di vino al mondo, la richiesta di bottiglie è elevatissima e le aziende produttrici risparmiano se usano vetro riciclato. Così sono costrette a importarlo. Una migliore raccolta differenziata può portare molti vantaggi. E altri importanti effetti economici li potremo vedere nel corso dei prossimi anni».

Simone Bianchi

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