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Gazzettino – Trenitalia: la Regione ci deve 50 milioni

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

23

gen

2014

VENETO – Chisso: «Per finanziare treni aggiuntivi, possibili aumenti dei biglietti, ma non per i pendolari»

La società: «Carrozze affollate? Facciamo quello che ci è stato chiesto»

Tre milioni di euro in più per i treni. È la spesa che la Regione Veneto dovrà sostenere per pagare quest’anno i servizi aggiuntivi al nuovo orario cadenzato, 18 corse giornaliere istituite per far fronte alle falle. E se quei fondi non dovessero saltare fuori con il bilancio 2014, non resterà che aumentare il biglietto. «Ma non gli abbonamenti», si è affrettato a precisare l’assessore Renato Chisso, rassicurando così i pendolari. L’eventuale rincaro riguarderà solo i passeggeri “singoli”, a partire dai turisti. Ma – ha aggiunto Chisso – non da subito «perché adesso il servizio non è adeguato».

All’annuncio dell’aumento dei biglietti si è arrivati al termine della seduta di ieri mattina della commissione Trasporti del consiglio regionale del Veneto, tutta dedicata – con l’audizione di Chisso e della responsabile di Trenitalia, l’ingegnere Maria Giaconìa – alle proteste esplose con l’entrata in vigore dell’orario cadenzato. Lo stesso governatore Luca Zaia è intervenuto nei giorni scorsi schierandosi dalla parte dei pendolari e annunciando la disdetta del contratto a Trenitalia: per il 2015 si farà la gara.

Ieri, però, all’ennesimo intervento sull’affollamento dei treni, l’ingegnere Giaconìa ha chiesto l’immediata replica: «Trenitalia sta effettuando i servizi nelle composizioni richieste dal committente». Cioè dalla Regione.

Tradotto: non è colpa di Trenitalia se in certe fasce orarie nei treni si sta stretti come sardine, toccherebbe alla Regione chiedere più convogli. E, possibilmente, pagarli.

Proprio sul tema degli investimenti c’è stato l’affondo di Giaconìa che, per usare le parole di Chisso, si è tolta non un sassolino dalla scarpa, ma «un pieròn»: «Il contratto di servizio per il trasporto regionale siglato per il 2013 vale 130 milioni di euro, aumentati a 140 con il nuovo orario cadenzato – ha detto Giaconìa – La Regione non ha ancora finito di pagare il contratto 2012, mancano 23 milioni, e deve ora far fronte ai costi del nuovo orario, 10 milioni, e agli investimenti per migliorare il servizio, altri 3 milioni. Inoltre la Regione non ha ancora finito di pagare i treni cofinanziati: aspettiamo ancora 15 milioni».

Altra bordata: Trenitalia sta facendo supplenza di mezzi e personale pure a Sistemi Territoriali sulle linee Adria-Mestre, Rovigo-Chioggia e Rovigo–Verona. Colpa della società presieduta da Gian Michele Gambato? No – si è affrettato a puntualizzare lo stesso Gambato: se il personale non è pronto, è perché la giunta ha approvato la delibera in ritardo.

Ultima sciabolata di Giaconìa: «Dal 2008 Trenitalia ha investito oltre 10 milioni nelle officine di Verona e di Mestre. Per Mestre erano in programma altri 6 milioni di investimenti, ma a questo punto ci fermiamo».

Dunque, programmazione e fondi. Ma con i ritardi come la mettiamo? Ecco, a leggere la relazione di Trenitalia consegnata ieri pare di aver visto in queste settimane «un altro film», come ha detto il consigliere Piergiorgio Cortelazzo: perché dal report di Trenitalia la puntualità è addirittura migliorata rispetto all’anno scorso. Certo, sul concetto di puntualità si può discutere: per Trenitalia è puntuale un treno regionale che arriva anche cinque minuti dopo e lo è pure un interregionale che arriva ben un quarto d’ora dopo. Il pendolare può perdere la coincidenza, ma di questo nel report di Trenitalia non c’è traccia.

Chisso, nel frattempo, chiede «pazienza»: l’orario cadenzato – ha detto – ha portato 200 treni in più. È vero che in alcune tratte ci sono ancora problemi da risolvere (lunedì l’assessore incontrerà i sindaci dell’area Portogruaro-Venezia), ma siamo ancora in rodaggio e comunque per «aprile il 90% delle situazioni lamentate sarà risolto». Con che fondi? Alla peggio aumentando i singoli biglietti.

 

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