Segui @OpzioneZero Gli aggiornamenti principali anche su Facebook e Twitter. Clicca su "Mi piace" o "Segui".

Questo sito utilizza cookie di profilazione, propri o di terze parti per rendere migliore l'esperienza d'uso degli utenti. Continuando la navigazione acconsenti all'uso dei cookie. Per maggiori informazioni cliccare qui



Sostieni la battaglia contro l'inceneritore di Fusina, contribuisci alle spese legali per il ricorso al Consiglio di Stato. Versamento su cc intestato a Opzione Zero IBAN IT12C0501812101000017280280 causale "Sottoscrizione per ricorso Consiglio di Stato contro inceneritore Fusina" Per maggiori informazioni cliccare qui

Gazzettino – Piano casa, Zorzato dice si’ al governo.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

28

gen

2014

La legge verrà riformulata assegnando più poteri ai sindaci che potranno avere l’ultima parola sugli interventi urbanistici

L’OPPOSIZIONE – Il Pd: «Avevamo ragioni noi: adesso il provvedimento torni in Consiglio»

IL NUMERO DUE  «Non mi intesto né vittorie né sconfitte, ma ora basta polemiche»

VENETO – Vertice a Roma dopo il no di Palazzo Chigi al provvedimento: Palazzo Balbi si è impegnato a modificarlo

Sindaci e Consigli comunali avranno l’ultima parola: i Comuni potranno porre limiti al nuovo piano casa attraverso varianti dei piani urbanistici. La Regione Veneto si è impegnata a modificare la legge. È stato chiarito che gli interventi previsti dal piano casa-ter non si applicano agli edifici vincolati e soprattutto che i Comuni potranno liberamente inserire tale vincolo su un edificio, in ogni momento, seguendo le ordinarie procedure, anche dopo l’entrata in vigore del piano, a novembre 2013. L’abrogazione delle norme del precedente piano casa relative ad un generalizzato potere di blocco da parte degli stessi Comuni viene quindi compensata dalla precisazione che rimangono fermi gli ordinari poteri urbanistici.

I sindaci portano a casa più o meno quello che chiedevano nelle critiche al piano casa veneto che è stato impugnato, venerdì scorso, in cinque punti dal Consiglio dei ministri davanti alla Corte costituzionale. Impugnativa al centro ieri di un incontro tecnico di chiarimento sulle contestazioni al massimo livello, a palazzo Chigi. Al rientro dalla capitale, il vicepresidente della Giunta regionale, Marino Zorzato, “padre” del piano in questione, attende, prima di commentare, la nota ufficiale di palazzo Chigi che parla «di punto di equilibrio trovato tra le esigenze regionali di sviluppo del territorio e le competenze comunali sulla tutela delle proprie zone». Zorzato non si sente battuto anche se i sindaci sono soddisfatti: «Non mi intesto nè la vittoria nè la sconfitta. Il piano casa è operativo, le impugnative restano solo due (la distinzione tra rischio idrogeologico e rischio idraulico; la definizione di sagoma dei fabbricati da demolire) e anche rispetto a queste ci sarà modo e tempo per evitarle. Sia chiaro – sottolinea Zorzato – si tratta di precisare le norme già scritte, non di modificarle. Il piano casa prevede già oggi le norme che consentono ai Comuni di intervenire, cioè le varianti ai piani regolatori. Adesso basta polemiche, mi interessa un piano che permetta tante costruzioni. Mi interessa che i cittadini vengano messi in condizione di sapere quello che possono o non possono fare senza spade di Damocle sulla testa. Riapriamo il dialogo con i Comuni – aggiunge il vicepresidente – Insieme concorderemo tutti i chiarimenti necessari». Infatti, appena finito l’incontro, Zorzato ha subito telefonato a Giorgio Dal Negro, presidente di Anci veneto, «per aprire un confronto, dalla prossima settimana, utile a concordare i chiarimenti». A quelle parti della normativa che hanno fatto infuriare molti sindaci di ogni colore politico. Dal Negro è soddisfatto: «I punti critici ci sono ma sono risolvibili perchè non fortemente ostativi – dice – Per alcuni aspetti si tratta di malintesi interpretativi dovuti alla lettera del testo, a come è stato scritto. Sistemeremo quel che c’è da sistemare. Come? L’accordo era di farlo con una circolare, ma se ci sono esigenze di carattere superiore ci adegueremo».

A Roma, ieri, nella riunione con i capi degli uffici legislativi di tre ministeri (Beni culturali, Infrastrutture, Ambiente) Zorzato, accompagnato dallo staff tecnico, ha firmato un impegno di dieci righe. Tra le altre cose, dovrà essere rivista (Zorzato parla di «approfondimento») la possibilità di realizzare interventi di ampliamento a distanza non superiore a 200 metri dal lotto di pertinenza e dovranno essere chiariti altri aspetti relativi ai centri commerciali nei centri storici.

L’opposizione canta vittoria. Lucio Tiozzo, capogruppo Pd in Consiglio, parla di «chiara sconfitta per la Giunta e in particolare per Zorzato. Sono costretti a modificare la legge, ai sindaci il piano casa non può imporre nulla. Si è dimostrato che questa legge è una forzatura e che erano fondati i dubbi e le preoccupazioni nostre e dei sindaci. E comunque – osserva Tiozzo – devono tornare di nuovo in Consiglio, la strada della circolare esplicativa ipotizzata da Zorzato, dopo l’incontro di ieri, non è più percorribile. Per modificare una legge serve una legge. E in fretta».

 

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Copyrights © 2012-2015 by Opzione Zero

Per leggere la Privacy policy cliccare qui