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Gazzettino – Il Piano casa divide il Palazzo

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

29

gen

2014

Pd: correggere subito le norme, vinca l’interesse della collettività

Regione Veneto, la maggioranza tira diritto ma FI chiede: «Nero su bianco le garanzie ai sindaci»

IN ATTESA DEL SÌ MINISTERIALE – Il prossimo Consiglio approverà le modifiche

VENEZIA – Mettere nero su bianco o affidarsi alle parole? Modificare la legge che ha battezzato il nuovo Piano Casa del Veneto o limitarsi a qualche circolare interpretativa, dopo aver coinvolto i sindaci fieri del loro potere di interdizione urbanistica e di vincolo? Cosa accadrà, dopo la trasferta romana che ha raggiunto un’intesa-compromesso con il governo e ridotto da cinque a due i punti su cui l’esecutivo terrà fermo il ricorso alla Consulta contro la normativa del consiglio regionale?
Se lo chiedono tutti gli attori di una vicenda amministrativa (nuova legge) dalle evidenti ricadute economiche (possibilità di far ripartire il settore dell’edilizia) e ambientali (tutela dell’integrità del territorio). Le risposte, il giorno dopo, sono diverse. La giunta è intenzionata a tirare innanzi, seppur nel dialogo. Il Partito Democratico si aspetta di ridiscutere la legge, e non si accontenta di un semplice maquillage. Forza Italia vuole introdurre le modifiche necessarie a tutelare le prerogative dei sindaci. E questi ultimi aspettano con ansia di discutere in concreto con la giunta.
Ha cominciato a mezzogiorno il governatore Luca Zaia (Lega Nord), pragmatico e convinto che la dialettica di questi giorni non avrà riflessi sulla tenuta del governo regionale. «Primo: la legge è approvata. Secondo: il Piano Casa non è stato bocciato, ma sono state chieste spiegazioni. Terzo: daremo le spiegazioni richieste. Ma detto questo, avanti tutta. I veneti hanno bisogno di compattezza, stabilità e operatività della giunta regionale. E devono anche poter edificare una stanza in più nella loro casa, se ne hanno bisogno».
Sulla stessa linea il vicepresidente Marino Zorzato (Nuovo Centrodestra). «Il Piano Casa è efficace. Il governo è arretrato a due sole contestazioni su punti marginali. Ci eravamo già impegnati con l’Anci Veneto per discutere delle prerogative dei sindaci che non sono messe in discussione. Li incontreremo e faremo chiarezza sui loro diritti. Al tavolo verranno anche i presidenti delle commissioni consiliari». Ma questo imporrà una modifica del testo della legge o basterà qualche circolare interpretativa? «Legge o circolare cambia poco, troviamo il modo più efficace per fissare i diritti dei sindaci, quello che si può o non si può fare».
Ma Forza Italia qualcosino di scritto lo vorrebbe. «Una garanzia reale va data per legge ai sindaci. E quindi la legge va modificata. Non è un conflitto nel Centrodestra e nemmeno una mancanza di fiducia in Zorzato. Ma gli assessori passano, mentre le norme restano…».
Chi si attende qualcosa di più è il Partito Democratico. Bruno Pigozzo, presidente della Commissione Urbanistica: «L’assessore Zorzato punta a far prevalere su tutto il diritto soggettivo di chi vuole interventi edilizi, noi sosteniamo la tutela dell’interesse collettivo. La nostra non era una strumentalizzazione e il governo ha confermato che era la strada da seguire». Adesso? «Ci si confronti rapidamente per correggere e migliorare subito la legge».
Sullo sfondo qualche sussulto nella maggioranza, anche perchè sono in atto transumanze nel centrodestra. Ma tutti negano problemi di tenuta. «I sabotaggi interni non servono a niente» assicura l’assessore Massimo Giorgetti. E Zaia taglia corto, rispolverando antichi slogan elettorali: «Prima il Veneto, poi le segreterie di partito. E questo vale anche per la Lega».

 

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