Gazzettino – Scorie sotto la Valdastico, tre i trevigiani indagati
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1
feb
2014
ZERO BRANCO – In tutto 27, compresa la presidente della Mestrinaro: una squadra di periti al lavoro
VENEZIA – Spetterà a tre periti il compito di accertare la presenza di rifiuti tossici sotto l’autostrada Valdastico Sud e la loro eventuale pericolosità per la salute pubblica.
Il gip di Venezia, Andrea Odoardo Comez, ha affidato l’incarico ieri mattina a tre esperti che inizieranno le operazioni il 5 febbraio: si tratta del professor Giuseppe Cantisani dell’Università di Roma, del chimico Luigi Colugnati dell’Arpa del Friuli Venezia Giulia e del geologo Francesco Benincasa. Il risultato del loro lavoro sarà discusso alla fine di giugno. L’inchiesta sul presunto traffico illecito di rifiuti è condotta dal sostituto procuratore antimafia di Venezia, Rita Ugolini, e gli indagati sono 27.
La procura ipotizza che nel sottosuolo, tra Longare e Agugliaro, siano stati sversati oltre 150mila metri cubi di scorie di acciaieria non bonificate e quindi potenzialmente nocive.
È stata la segnalazione di un’associazione ambientalista a dare il via all’inchiesta: nell’esposto si riferisce di un episodio denunciato ad Albettone dal proprietario di un cane che morì dopo aver bevuto da una pozza d’acqua vicina al cantiere.
Tra gli altri indagati figurano Valeria Caltana, 53 anni, presidente della Mestrinaro spa di Zero Branco; la trevigiana Marcella Ceotto, 41 anni, della Old Beton di Susegana; il trevigiano Mauro Saccon, 50 anni. La difesa ha nominato una trentina di consulenti di propria fiducia per dimostrare che non ci sono veleni nel sottosuolo.
Gianluca Amadori