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Nuova Venezia – Un terminal da 83 mila metri cubi a Tessera

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

2

feb

2014

IL PIANO PARTICOLAREGGIATO

Parcheggi, alberghi, negozi, una piazza e la fermata del vaporetto per Fondamente Nuove

Quasi 166 mila e 500 metri quadri per un volume di massimo 83.200 metri cubi. Sono questi i numeri del Piano particolareggiato del nuovo Terminal di Tessera. Anche questo progetto si sposta, lascia le aree demaniali del sedime aeroportuale al centro delle polemiche del passato con Save e si concentra per il 94 per cento sui terreni dell’Aeroterminal, la società dei fratelli Poletti, condannati per il reato di bancarotta fraudolenta per il crac milionario della società veneziana, oggi in mano ad un curatore. Se non si andrà ad un accordo, il sindaco ha già fatto intendere di voler procedere all’esproprio dell’area per realizzare il più importante dei due terminal, previsti dai piani comunali. «Con quali soldi viene da chiederselo», commenta polemica il consigliere comunale di Forza Italia, Saverio Centenaro. Un sottopasso in ingresso per evitare la Triestina, aree verdi, edifici con coperture verdi per ridurne l’impatto, una nuova piazza, un percorso che dal centro abitato di Tessera costeggia lo scolmatore fino a ridosso di Forte Bazzera per realizzare un collegamento sia viabilistico che pedonale e ciclabile con il futuro imbarcadero Actv del vaporetto che porterà turisti e cittadini ad arrivare alle Fondamenta Nuove e a Murano via acqua, evitando il giro per piazzale Roma.

«L’intera gronda lagunare può essere riqualificata e il Terminal di Tessera può diventare una realtà. Terminal che consente il miglioramento dell’accesso alla città insulare per i residenti di Tessera, Favaro e di Campalto».

Le funzioni: 7.800 metri quadri di attività direzionali, ricettive e di pubblici esercizi; 8 mila metri quadri di servizi alle persone; 11.930 metri quadri di strutture ricettive e soprattutto 215.920 metri quadri di parcheggi, 33.365 metri quadri di verde attrezzato e una piazza di oltre 23 mila metri quadri.

Ora le tappe del piano particolareggiato, adottato dalla giunta counale il 20 dicembre, prevedono, come ha spiegato il direttore di Urbanistica Oscar Girotto, 10 giorni di pubblicazione, scattati dal 24 gennaio, e 20 giorni per le osservazioni ( dal 3 al 24 febbraio). Successivamente partirà il lavoro degli uffici per le controdeduzioni alle osservazioni. Il piano, poi, approderà in Regione per lo screening Vas e Vinca e per la conferenza di servizi con tutti gli enti interessati, in particolare la Soprintendenza. La commissione Vas ha 90 giorni di tempo per esprimersi e qui torna il pressing del Comune di Venezia presso la Regione affinché Zaia nomini e renda operativa la commissione e conduca in porto l’approvazione del Pat, che attende da un anno. Dopo il voto della Municipalità il piano potrà tornare in giunta comunale per la delibera di approvazione finale.

(m.ch.)

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Stadio, la palla passa a Korablin

La prossima settimana sarà in città. Il parere Enac sposta il Quadrante più a nord

Un accordo di programma con Yuri Korablin, il presidente del Venezia Calcio, o chi altri metterà sul piatto i fondi necessari per realizzare i progetti del Quadrante di Tessera, con la realizzazione del nuovo stadio, atteso da trent’anni, e della nuova sede del Casinò e servizi annessi. Un accordo, che ha spiegato il sindaco Giorgio Orsoni venerdì pomeriggio al consiglio di Municipalità di Favaro potrà «arrivare anche prima dell’approvazione del Pat, Piano di assetto del territorio in Regione». Ora si «può fare», questo il messaggio chiaro di Orsoni e ora la palla passa ai privati, a Korablin e al suo staff. L’imprenditore russo è atteso in laguna la prossima settimana e pare arrivato per lui il tempo di dire cosa intende davvero fare in laguna e se l’investimento da 200 milioni di euro che dovrà passare per un accordo di programma e poi la partecipazione ad un bando per la realizzazione del nuovo stadio si potrà davvero concretizzare. Dopo l’ultimatum del russo a Comune e Save, molte cose si sono mosse: c’è stato il passo indietro della società aeroportuale, dopo il parere di Enac favorevole al Comune che ha consentito di riaprire la partita, dopo quasi due anni di polemiche e stallo. Cosa dice esattamente l’Enac lo si è capito venerdì sera in Municipalità. Ecco un passo del parere dell’Ente di aviazione civile: «Le tipologie di opere previste sono coerenti con le indicazioni del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti», con una «forte rarefazione delle funzioni sull’area di tutela C e con posizionamento delle strutture con maggiore carico antropico in prossimità del limite esterno della zona D della nuova pista di volo». Di conseguenza, per effetto dei vincoli per circa mille metri imposti dalla presenza della seconda pista, quella che in città nessuno vuole, Orsoni con il suo staff di Urbanistica ha scelto di spostare i progetti di stadio e Casinò verso Nord Ovest. Progetto con “le ruote” quello del Quadrante che si sposta a Nord Ovest per uscire dalle aree di vincolo imposte dal Masterplan di Save e dall’indicazione della seconda pista. Interessato sono ora i 28 ettari opzionati da Save e ora offerti ai privati che vogliono realizzare lo stadio e i circa 30 ettari comunali. L’Enac nel suo parere dice anche che è importante sviluppare il terminal acqueo e dell’utilizzo del sedime aeroportuale e suggerisce un apposito tavolo tecnico per integrare interventi urbanistici e piani di sviluppo aeroportuale. E sui 17 milioni di euro, congelati da anni dal Comune per il progetto della porta d’acqua di Gehry, poi cancellato da Save, ora l’Enac invita ad andare a siglare la convenzione con Comune e Save per realizzare le opere di viabilità previste. «Faremo il nuovo stadio», ha ribadito più volte venerdì sera il sindaco al presidente della Municipalità Ezio Ordigoni che gli chiedeva certezze sul progetto. E il presidente municipale esce dal confronto soddisfatto dalle rassicurazioni ottenute. «Con il parere favorevole di Enac del 20 gennaio 2014 al Piano comunale le cose sono più chiare: riabbiamo un Nuovo Quadrante dove il Casinò si può fare, lo Stadio può essere realizzato».

Mitia Chiarin

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