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Entro i primi di marzo sarà definito il passaggio delle aree da Eni alla società mista Regione Comune. È questa una delle novità emerse ieri dal tavolo permanente per la riqualificazione di Porto Marghera. «La trattativa per l’acquisizione delle aree Syndial – afferma l’assessore regionale alla Legge Speciale Renato Chisso – è in fase molto avanzata». Uno stato avanzato che non solleva del tutto gli animi sul fronte sindacale: «Sono stati mossi sostanziali passi avanti, ma non abbiamo ancora certezze: gli investitori – ricorda Lino Gottardello, segretario generale della Cisl di Venezia – hanno bisogno di aree e di sicurezza nei tempi che ora non ci sono. Dobbiamo tenere alta l’attenzione».

Durante il tavolo, svoltosi negli uffici di via Piave della Regione, e a cui hanno partecipato anche rappresentanti di Provincia, Comune – presente l’assessore Alfiero Farinea – di Autorità Portuale, Ente Zona, delle associazioni di categoria e delle sigle sindacali, sono stati evidenziati i risultati raggiunti per la riqualificazione dell’area industriale che conta oggi poco più di 11mila occupati. Primo fra tutti la proposta al Ministero dello Sviluppo Economico del progetto di riconversione e di riqualificazione industriale di Porto Marghera (Prri), la riperimetrazione del sito di interesse nazionale; l’indizione della gara d’appalto per individuare chi gestirà il fondo di rotazione per la bonifica nel bacino scolante.

«Per l’avvio di questi interventi, la Regione ha già stanziato 20 milioni di euro. In un periodo di crisi che ha colpito in maniera così drammatica il nostro Paese, per Porto Marghera – commenta soddisfatto Chisso – si riscontra un attenzione istituzionale importante».

Tra le questioni affrontate, inoltre, l’ultimazione del progetto Integrato Fusina. Degli occupati a Porto Marghera, che si sta avvicinando al modello Veneto con il 62 per cento di occupati che lavorano in aziende con meno di 100 dipendenti, 4mila 164 (pari al 37,5%) sono attivi nel settore industriale e manifatturiero. Il restante 62,5% è impegnato in logistica, produzione di energia e trattamento dei rifiuti e terziario. Tra gli impegni assunti ieri, quello di aggiornare il progetto di riconversione Prii e di sollecitare il Ministro Zanonato a prendersene carico. «Il fatto che – sottolinea Gottardello – il Ministero per lo Sviluppo Economico non abbia ancora approvato un progetto che porterebbe investimenti per quattro miliardi è preoccupante».

 

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