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LA DECISIONE DEL SENATO – I progetti alternativi ripartono alla pari

GRANDI NAVI – Nuovo affondo contro il Porto: «Ha scommesso solo sulla logica del gigantismo»

«Commissario? Meglio il sindaco»

Orsoni e l’ipotesi di un unico responsabile: «Se deve essere, non può farlo il presidente del Porto»

Il sindaco Giorgio Orsoni è solo parzialmente soddisfatto dell’ordine del giorno approvato in Senato sulle grandi navi, il quale prevede che tutte le soluzioni alternative presentate finora dovranno essere prese in esame in modo neutrale e secondo le regole stabilite per la valutazione d’impatto ambientale e per la valutazione ambientale strategica.

«Mi sembra che il Senato – commenta – abbia fatto un po’ di chiarezza nel senso da me auspicato da sempre: non solo il sant’Angelo-Contorta, ma tutti i progetti alternativi dovranno essere presi in esame. E tutti, dovranno essere messi sullo stesso piano, con lo stesso grado di sviluppo. No analizzare un solo progetto e poi “vedremo”. Tuttavia sarebbe stata auspicabile una maggiore precisione sulle tempistiche e sugli oggetti da valutare – aggiunge – trascurando alcuni aspetti sostanziali. Sono grato a chi si è battuto per ottenere un risultato condiviso, a cominciare dai senatori Casson e Zanda, e credo che il testo approvato sia il risultato di un compromesso a cui la politica spesso ci ha abituati. Su queste materie dobbiamo però smettere di fare compromessi e costruire un’operazione di verità: negli anni il Porto ha trascurato di fare quelle necessarie proiezioni di sviluppo della crocieristica veneziana, fermandosi a considerare il gigantismo come unica soluzione. Ha accettato supinamente che a navi più grandi si dovessero costruire porti più grandi. Non dobbiamo fare gli stessi errori, ma valutare sul lungo periodo gli effetti delle scelte, proprio per salvaguardare l’occupazione».

Quanto all’idea avanzata dall’assessore regionale Renato Chisso di un commissario (facendo il nome di Paolo Costa), il sindaco è contrario.

«Intanto, la decisione deve passare per il Comitatone – puntualizza – e non per un ministro. Poi, i commissari non sono necessari perché l’amministrazione pubblica può gestire operazioni complesse anche con strumenti ordinari. Infine, se ci deve essere un commissario, quello deve essere il sindaco di Venezia. Non certo il presidente dell’Autorità portuale o qualcuno indicato dalla Regione. Entrambi gli enti non sono stati imparziali, essendosi già espressi per una soluzione ancora non valutata».

La mozione lascia in sospeso chi dovrà presentare i progetti o gli scenari da comparare.

«Ci sono soggetti preposti – conclude – e sono il Magistrato alle Acque, il Porto e la Capitaneria. Il Comune vigilerà sul loro operato e sono sicuro che lo farà anche il Governo».

 

Lupi a Venezia

Chisso rilancia «Va bene anche Casson»

Mentre tutti i gruppi politici in Senato si assumono il merito di aver fatto votare la mozione per Venezia, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso, pensa già alla fase successiva: come procedere, una volta individuata la soluzione?
«Ferma restando la centralità della Marittima – spiega – lo scavo del canale Contorta o la realizzazione delle altre proposte da valutare in Via vanno fatte velocemente per evitare di perdere le crociere. Siccome c’è un problema di tempo, chiedo la nomina di un commissario per realizzare la soluzione che verrà fuori dalla realizzazione, che spero sia il Contorta».
I motivi, per Chisso, sono presto detto.
«Abbiamo avuto l’esperienza del passante e dello scavo dei canali portuali – prosegue – e c’è bisogno di accelerare i processi decisionali. Io propongo una persona che sia in grado di assumere i poteri necessari e mi sono permesso di indicare Paolo Costa. Non va bene Costa? Per carità, se vuole farlo Felice Casson, mi va benissimo. Non è un problema di nome, ma di professionalità del ruolo».
La collega di giunta, Elena Donazzan, insiste sul mantenimento delle crociere a Venezia.
«Mi stupisce – dice – come il condizionamento mediatico e molto “modaiolo” costruito ad arte da qualcuno, che evidentemente non ha problemi di lavoro, abbia influenzato le decisioni del Governo. Il ministro Lupi sarà nel Veneziano la prossima settimana. Sarà dunque mia cura produrre quante più informazioni utili a modificare il decreto di Governo così slegato da numeri, dati ed informazioni».

(m.f.)

 

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