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Sbarra abbattuta, treni in tilt

Sbarra abbattuta da un “pirata” ritardi fino a un’ora per 25 treni

Incidente al passaggio a livello di via Tempesta: due convogli soppressi sulla Venezia-Bassano

Caccia al responsabile dell’incidente. La situazione è rientrata nella normalità dopo sei ore

NOALE – L’imprudenza, forse la fretta, di certo la manovra scellerata di un conducente, che ha abbattuto una sbarra del passaggio a livello di via Tempesta a Noale, ha causato ieri gravi problemi alla circolazione ferroviaria sulla Venezia-Castelfranco-Bassano, che tocca pure Salzano, Maerne e Spinea. L’effetto domino è stato immediato: convogli in ritardo anche di oltre un’ora, coincidenze saltate, carrozze piene come un uovo, passeggeri costretti a dirottare su autobus e macchina per arrivare a destinazione. Interessati 25 regionali, mentre altri due sono stati cancellati. Insomma, tutto il campionario dei disagi raggruppato in una mattina di passione per migliaia di utenti. L’autista alla guida del mezzo pesante, almeno questo si sospetta dai primi rilievi, non si è fermato e ha tirato diritto, incurandosi del danno fatto. Sull’episodio indagano gli uomini della Polfer. Disagi anche al traffico sulla Noalese in entrata e in uscita da Noale.

L’incidente. Erano attorno le 6, quando è giunta la chiamata che il passaggio a livello di via Tempesta a Noale era stato abbattuto. Con ogni probabilità, l’automobilista viaggiava da Moniego verso Santa Maria di Sala, ha visto abbassarsi le sbarre, schivando la prima ma la seconda, subito dopo le rotaie, l’ha presa in pieno. E ha proseguito la sua corsa. Inevitabile la telefonata ai tecnici di Rfi, alla Polfer, subito arrivati sul posto, e il rallentamento dei treni per evitare guai peggiori. Solo che di lì a poco è iniziata l’ora di punta, ed è scoppiato il caos.

Disagi. Per riparare il danno ci sono volute circa due ore di lavoro per gli uomini delle ferrovie, ma i ritardi sono andati a cascata. Tra l’orario cadenzato e il binario unico su gran parte della linea (da Maerne fino a Bassano), fin dopo mezzogiorno ci sono stati molti problemi. Coinvolti 27 regionali da e per Venezia Santa Lucia. Sei treni erano già in viaggio quando è successo l’incidente: il 5700, il 5701, il 5702, il 5703, il 5704 e il 5705. Questi sono arrivati a destinazione con un ritardo compreso tra 48 e i 66 minuti. Ma non è finita, perché poi è stato un susseguirsi di problemi, di treni in partenza già in ritardo e arrivi alla stazione finale dopo decine di minuti. I regionali più lenti sono stati il 5714 e il 5721; il primo, in partenza prevista da Santa Lucia alle 8.56 con arrivo a Bassano alle 10.05, ha viaggiato con 69 minuti di ritardo, il secondo, con tragitto inverso, doveva partire dalla città vicentina alle 10.25 ma ha potuto farlo solo alle 11.33, per giungere a Venezia 68 minuti dopo l’orario fissato. Sessantuno minuti, invece, per il regionale 5709 da Bassano delle 7.25, 40 minuti per il 5707 (Castelfranco-Venezia) delle 7.04 e il 5708 (Venezia-Castelfranco) delle 7.26, 44 minuti per il 5706 da Venezia a Bassano delle 6.56. E poi gli altri hanno avuto ritardi compresi fra gli 8 e i 37 minuti. Cancellati. Per evitare che i problemi si susseguissero più a lungo, dopo le 11 sono stati cancelli due convogli sulla tratta Venezia-Bassano; si tratta del 5726 in partenza da Venezia alle 11.56 e poi quello che sarebbe dovuto rientrare alle 13.25 (numero 5733). Inoltre, per il regionale 5717 da Bassano, si è fermato a Mestre anziché proseguire a Venezia, mentre il 5722, sempre per la città vicentina, è partito da Mestre e non da Santa Lucia. Solo dopo mezzogiorno la circolazione è tornata alla normalità.

Alessandro Ragazzo

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RETE FERROVIARIA ITALIANA

«Evitare queste manovre spericolate: si rischia la vita»

La Polizia ferroviaria è a caccia del responsabile della manovra azzardata che ha provocato una mattinata di disagi. Se verrà identificato il conducente del mezzo potrebbe vedersi contestati diversi reati. Intanto dalle Ferrovie invitano a evitare queste spericolate manovre, purtroppo piuttosto diffuse da parte di conducenti troppo frettolosi o incuranti delle possibili conseguenze. Manovre che rischiano di mettere a repentaglio la vita altrui. Per evitare l’abbassamento della sbarra, infatti, c’è il rischio di invadere la corsia opposta, o di non prestare sufficiente attenzione a ciclisti o pedoni o di urtare un’altra auto.

«Rete Ferroviaria Italiana» si legge in una nota «rammenta che per evitare questo tipo di inconvenienti e altri incidenti ancora più gravi, è necessario rispettare il Codice della strada (art. 147). Il passaggio a livello deve essere attraversato solo quando le barriere sono completamente alzate, attendendo quindi la loro completa riapertura. Quando le sbarre iniziano a chiudersi è assolutamente necessario fermarsi. E, quando sono abbassate, è vietato, oltre che pericoloso, tentare di sollevarle, scavalcarle o passarci sotto. Per la propria sicurezza e per quella degli altri è quindi necessario rispettare la segnaletica e i semafori stradali che proteggono gli attraversamenti ferroviari».

 

i precedenti

Autobus e mezzi pesanti i più pericolosi

NOALE. La sbarra abbattuta del passaggio a livello su via Tempesta a Noale non è una novità. Anzi, gli anni scorsi c’era da stupirsi se qualcuno, specie camionista, non timbrava il cartellino almeno una volta la settimana. Si è provato a mettere anche un semaforo, in modo da defluire meglio il traffico ed evitare incidenti invece di aspettare il transito del treno. Gli operai di Rfi conoscono bene quella zona, perché di lavori per riparare i danni ne hanno fatti a bizzeffe. In passato, persino un autobus si è schiantato sulle sbarre, mentre, in generale, i problemi maggiori sono arrivati dai mezzi pesanti. E ogni volta scatta il caos, non solo per chi viaggia su rotaia ma anche chi lo fa su gomma. Il 23 dicembre del 2009, in pieno pomeriggio, un camionista non si era “limitato” solo a mandare all’aria le sbarre ma aveva pure tranciato i cavi d’acciaio di protezione della linea elettrica e piegato i pali di sostegno; un macello, insomma, tanto da mandare in tilt tutta la circolazione. Anche in quell’occasione, l’autista aveva pensato bene di proseguire come se nulla fosse. E pure sulla linea Venezia-Castelfranco-Bassano non è la prima volta che accade un fatto simile a ieri; il 27 gennaio scorso alle 6.50, a Piombino Dese, il conducente di furgone Fiat Daily ha attraversato i binari mentre si stavano abbassando le sbarre, nonostante i segnalatori acustici avessero già dato lo stop e si dovesse fermare. Anche in questa occasione le sbarre sono state spezzate e ci sono stati grossi disagi alla circolazione, con ritardi medi di 30 minuti e tre convogli sono stati cancellati o è stato ridotto il percorso previsto.

(a.rag.)

 

«Carrozze strapiene e la navetta non c’era»

La rabbia dei pendolari arrivati in ritardo o costretti a rinviare appuntamenti «Per fortuna ho trovato un passaggio, sono arrivata a Venezia dopo 90 minuti»

NOALE – Chi ci è andato in mezzo a tutto questo caos sono stati soprattutto i pendolari, che si sono trovati a dover disdire appuntamenti, trovare una soluzione per raggiungere destinazione, studenti arrivati tardi a scuola. Iniziare così la settimana non è stato proprio il massimo e in molti hanno chiesto informazioni anche al bar della stazione di Noale. Sui monitor dei binari e del sottopassaggio, inesorabili, scorrevano i ritardi dei treni, andati avanti per tutta la mattina. Alcuni studenti sono arrivati tardi a scuola, dei lavoratori hanno fatto lo stesso in ufficio. C’è chi ha spettato con pazienza, chi ha rotto gli indugi prendendo un autobus o facendosi portare da un parente o amico, chi ha dovuto rassegnarsi a vedere sfumare l’appuntamento di lavoro perché non sarebbe mai riuscito ad arrivare in tempo.

Tra i passeggeri di ieri c’era anche il consigliere comunale di Noale di Uniti per rinnovare Alessandra Dini: ci ha impiegato poco più di un’ora e mezza da casa per raggiungere Venezia. «Dovevo prendere il treno delle 8.02 (il regionale 5709 da Bassano ndr)» racconta «ma quand’ero alla stazione di Noale ho visto che era in ritardo di un’ora. E così tutti gli altri. Non c’era neppure la navetta per Mestre e la mia fortuna è stata di aver ottenuto un passaggio in auto fino a Mestre, altrimenti non so se sarei arrivata in ufficio. A questo aggiungiamoci pure il traffico della mattina e le strade erano bloccate. Quando sono arrivata, ho dovuto attendere altri venti minuti prima di salire sul treno per Venezia, dove sono giunta sulle 9.15-9.20. Di solito c’impiego trenta minuti per arrivare a Santa Lucia, in questa occasione tre volte tanto».

Poi il consigliere descrive la situazione. «I treni erano pieni» rivela «e la gente era arrabbiata: ormai è esasperata perché ogni giorno ce n’è una. È stata una mattinata disastrosa».

Dello stesso avviso un’altra donna che aspettava il treno sempre a Noale. «Ci hanno avvisati che si doveva attendere un’ora per via di un incidente» fa sapere «ma le carrozze erano tutte piene. Si riusciva a salire ma erano più affollate del solito. Sui marciapiedi della stazione si era in tanti, come orario di punta, fra pendolari e lavoratori. Inutile raccontare la rabbia dei passeggeri, la si può immaginare; erano infuriati perché le coincidenze erano saltate, dovevano prendere altri treni e non ci sono riusciti e molti si dovevano spostare per lavoro».

Alessandro Ragazzo

 

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