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Dopo l’ultima piena il livello del fiume è sceso e sono riaffiorate le rive devastate

Nel tratto lungo la zona industriale di Camposampiero i cedimenti sono continui

CAMPOSAMPIERO – È più estesa del previsto l’erosione degli argini del Muson dei Sassi dopo l’ennesima piena della scorsa settimana. Calata l’acqua, sono emerse le “ferite” provocate dalla pressione e dalla velocità del torrente. Alcune erano state segnalate già durante i giorni di maltempo; ma ora che il livello si è abbassato, lungo tutto il tratto dal ponte bianco al ponte di via Visentin, a sinistra e a destra, le sponde del Muson si stanno sgretolando. Fette intere di terra che si staccano, buchi e frane rendono gli argini del tutto irregolari e in condizioni di precaria stabilità. Più a valle, a Campodarsego, ci si sono messe anche le colonie di nutrie ad accelerare il processo di sfaldamento delle rive. Per precauzione, nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale di Camposampiero ha chiuso al traffico il tratto di via Muson che corre sopra l’argine, almeno fino al 10 marzo prossimo. Ma l’urgenza degli interventi che dovranno essere messi in atto dal Genio civile è ormai palese, visibile da tutti e ad occhio nudo. I teloni verdi, stesi subito dopo la piena per segnalare i primi cedimenti, coprono solamente in parte tutta la superficie franata. L’evidenza post-piena è ben più grave. Dal Comune, fin dal primo giorno in cui è emersa dalle acque la prima erosione, sono partite le richieste di intervento al Genio che, in questi anni, ha già riparato in vari punti, verso nord fino a Loreggia, gli argini del Muson. Ora l’emergenza si sposta verso sud, in piena zona artigianale. Con la speranza che non arrivino perturbazioni troppo lunghe a causare nuove piene.

Francesco Zuanon

 

Le 19 villette del “Relax” saranno inagibili a lungo

Villa di Teolo, la frana del monte Grande ha imposto l’evacuazione del residence

Dieci persone ospiti da parenti e amici. A Rovolon ancora problemi con le strade

TEOLO – Sono 19 le villette prefabbricate del residence “Relax” al civico 34 di via Farnea, nella frazione di Villa, interessate dalla pericolosa frana del versante sud-est del monte Grande. Si tratta di casette di villeggiatura costruite negli anni Sessanta dalla ditta Lofra, che sono abitate perlopiù nel periodo estivo. Alcune sono di proprietà di noti professionisti padovani. Per le cinque famiglie che vi risiedono stabilmente, martedì pomeriggio è scattata l’ordinanza di sgombero del sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo. Il provvedimento, che è stato emanato dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco, interessa una decina di persone. Un dipendente della Nuova Lofra con regolare contratto d’affitto è stato trasferito all’hotel La Torre di Torreglia. Altre due famiglie sono ospitate al residence I Ciliegi di Rovolon, i rimanenti hanno trovato ospitalità da parenti e conoscenti. «Per fortuna», afferma il sindaco, «sono persone che hanno la possibilità di far fronte alle spese per conto loro. Il periodo di permanenza fuori casa purtroppo si preannuncia lungo». Per mettere in sicurezza il versante la proprietà dovrà stilare un progetto tenendo conto delle perizie geologiche che sono state eseguite mercoledì dai tecnici incaricai dai privati e da quelli del dipartimento Difesa del suolo della Regione. «Cercheremo di supportare con il nostro ufficio tecnico il lavoro dei progettisti», garantisce il primo cittadino. A rischio, oltre al “Relax”, c’è anche Via Farnea che presenta un avallamento vicino al civico 36 e se dovesse continuare il maltempo il passaggio potrebbe diventare pericoloso. Rovolon. Permane critica a seguito delle frane la situazione della viabilità a Rovolon. L’eccezionale smottamento che interessa un tratto di via Belvedere è diventato un’attrazione per molti curiosi che arrivano anche dalle province vicine per scattare foto. L’importante arteria provinciale che collega Treponti a Rovolon è chiusa al traffico da una decina di giorni. Altra situazione di disagio la stanno vivendo nella zona della Costigliola gli abitanti della strada comunale via Rialto, anche questa chiusa per frana. Una soluzione, seppur provvisoria, su queste due arterie potrebbe arrivare nei prossimi giorni. «Per via Belvedere, dopo il sopralluogo della presidente della Provincia Barbara Degani e del suo vice Roberto Marcato, mi aspetto un intervento già nei prossimi giorni», dice il sindaco di Rovolon, Maria Elena Sinigaglia. «In attesa che sia redatto un progetto di messa in sicurezza della frana, la strada dovrebbe essere sistemata al grezzo in modo che possa essere riaperta al traffico. Oltre ai disagio per i residenti, in quella zona ci sono parecchi ristoranti che stanno subendo un serio danno dalla chiusura della strada, anche se si possono raggiungere da Bastia. Lo stesso tipo di intervento lo metteremo in atto come Comune in via Rialto. Secondo quanto mi è stato riferito dal responsabile dell’ufficio tecnico i lavori potranno partire non appena le condizioni meteo si saranno sistemate. Prevedo entro una decina di giorni».

Gianni Biasetto

 

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