Corriere delle Alpi – Treni. Ponte-Calalzo: futuro incerto
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
19
feb
2014
Ferrovia/incontro in prefettura
BELLUNO – Alberi che cadono, dissesti idrogeologici sui versanti lungo la linea, che evidenziano il rischio di frane: servono interventi congiunti tra tutti i soggetti interessati per riaprire la tratta ferroviaria Ponte nelle Alpi-Calalzo, chiusa dal 30 gennaio scorso.
È durata mezz’ora la riunione in prefettura con Corpo forestale, Rfi, Provincia e Sezione Difesa idrogeologica e Forestale di Belluno. Un incontro pensato per fare il quadro della situazione sulla martoriata linea ferroviaria. Dall’analisi complessiva della situazione, che presenta diversi aspetti di criticità, è emersa la necessità di effettuare una ricognizione puntuale delle aree per le quali, in ragione della caduta alberi e delle problematiche idrogeologiche riscontrate, appare necessario un intervento specifico e coordinato da parte di più soggetti, a vario titolo competenti. È stato chiesto a Rfi (che ha detto che coglierà l’occasione per intervenire anche sulla galleria sopra Perarolo, investendo complessivamente 4 milioni di euro) di fornire un report contenente l’individuazione puntuale e l’esatta localizzazione delle suddette criticità. E per avere il quadro della situazione, domani alle 15.30 sempre in Prefettura è stato convocato un incontro, al quale presenzieranno anche i sindaci dei Comuni interessati (Ponte nelle Alpi, Longarone, Castellavazzo, Ospitale, Perarolo, Pieve di Cadore e Calalzo), nonché i rappresentanti di Trenitalia e della Regione del Veneto. Ma rispetto alla mancata convocazione nell’incontro di ieri e al mancato intervento lungo la tratta, protestano i sindaci, che lamentano il degrado in cui viene lasciata la ferrovia. E si chiedono «se ci sia la volontà di tenere aperta la ferrovia e di utilizzarla poi a livello turistico».
«Mi aspettavo di essere convocato per oggi», dice il sindaco di Calalzo Luca De Carlo, «se il motivo del contendere in Prefettura è sapere chi deve mettere i soldi, io non ci sto. Non si possono chiamare i sindaci solo quando devono essere operativi e poi si decidono le cose senza di loro».
Arrabbiato anche il primo cittadino di Perarolo, Pierluigi Svaluto Ferro: «Questi incontri non servono a nulla, se non si dice chiaramente cosa si vuol fare di questa ferrovia, perché non c’è futuro, così come è strutturata oggi. Se vogliono rilanciare questa tratta, devono investirci dei soldi, se invece la vogliono chiudere, che ci diano le alternative. Così non si può andare avanti, anche perché manca un’integrazione tra gomma e rotaia. Io stesso, qualche mese fa, ho portato dei responsabili di Rfi in giro per mostrare la fragilità del territorio; ho anche scritto una lettera, ma non ho ricevuto risposta. I paramassi ci sono, ma non sono manutenuti adeguatamente. E si sa che il degrado crea degrado. Anche questo ritardo negli interventi per ripristinare la tratta fa pensare che dietro ci sia un disegno strano», conclude Svaluto Ferro.
Paola Dall’Anese