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PRIMO INCONTRO CON I SACERDOTI DEL SANDONATESE

L’appello dei parroci sull’operazione

«Attenzione alle infiltrazioni mafiose: ci sono investimenti importanti che possono attirare l’attenzione».
Don Eros, prete dell’ospedale di San Donà, è abituato ad essere schietto e diretto. E non ha mancato di farlo anche durante il primo incontro con i parroci voluto dai vertici dell’Asl 10, per spiegare cosa prevede la riorganizzazione sanitaria e, in particolare, il progetto dell’ospedae unito per tutto il Veneto orientale. I preti del Sandonatese hanno rivolto tutta una serie di domande, in particolare al direttore generale Carlo Bramezza. L’interesse era riferito soprattutto alla difesa della persona, delle fasce più deboli, del ruolo del volontariato: da capire, insomma, quanto l’ospedale unico serva effettivamente al territorio.

«È stata un’occasione per capire effettivamente come sarà la riorganizzazione sanitaria – commenta don Eros Pellizzari – per cercare di essere a nostra volta utili alle persone che a noi si rivolgono per capire che succede. Anche se, questo è emerso dai parroci del Sandonatese, il cittadino non sembra molto interessato alla questione».

Ed è proprio il prete dell’ospedale a rivolgere l’invito più pungente ai vertici della sanità, riferendosi alla nuova struttura che sorgerà ed ai 130 milioni di euro di investimenti: «Le cifre sono importanti, dobbiamo prestare attenzione affinchè non ci siano infiltrazioni». Il direttore generale ha posto garanzie sul fatto che ci sarà massima attenzione. Così come ha sottolineato che quello dell’ospedale unico è un treno che non va perso.

 

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