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È la richiesta dei pendolari di fronte alla sospensione del servizio su rotaia nella tratta da Belluno a Calalzo

BELLUNO – Se chiusura dev’essere, almeno si prolunghi il treno fino a Longarone e si studino strategie per non perdere passeggeri. Enrico Caberlotto, del Gruppo Treni Belluno, è un po’ preoccupato per la chiusura prolungata della tratta Ponte nelle Alpi – Calalzo:

«Sapevamo che erano in programma alcuni lavori sulle gallerie, che avrebbero comportato l’interruzione della circolazione ferroviaria per quattro mesi», spiega. «Sono diventati sei perché la situazione è peggiorata, ma sappiamo che i lavori sono necessari. È però fondamentale gestire nella maniera migliore questo periodo di transizione. Il rischio è di perdere utenti, proprio nel momento in cui sono un po’ aumentati».

Non ci sono statistiche che lo dimostrano, ma valutazioni che Caberlotto definisce «empiriche. A vista, sui treni che scendono da Calalzo ci sono più passeggeri, ce lo hanno comunicato gli stessi pendolari. La nostra paura è che se la linea rimarrà chiusa fino al 31 luglio, alla fine alcuni utenti potrebbero decidere di abbandonare il trasporto su rotaia a favore di quello su gomma». Di fare, insomma, l’abbonamento con Dolomitibus invece che con Trenitalia.

«Quando la linea riaprirà bisognerà studiare attività di promozione e rilancio, e magari cercare di ottenere il rinnovo dei mezzi», aggiunge. Per evitare la fuga dei passeggeri, inoltre, il Gruppo Treni Belluno cercherà di far prolungare le corse fino a Longarone. La stessa proposta era stata avanzata anche dall’assessore pontalpino Monica Camuffo al tavolo convocato giovedì pomeriggio in Prefettura.

«Non stiamo parlando di effettuare un cambio a Belluno, salire su un treno fino a Longarone e, da qui, scendere e prendere l’autobus sostitutivo», precisa Caberlotto, «ma di prolungare le corse esistenti fino a Longarone. Quella stazione può gestire l’attestamento dei treni (cioè far nascere o morire una corsa, ndr), l’adattamento dell’orario è fattibile. Ne discuteremo con i sindaci interessati e, se la proposta piacerà, la porteremo in Regione e a Trenitalia».

La soluzione individuata permetterebbe anche di ridurre il traffico sulla statale di Alemagna, elemento da non trascurare viste le future chiusure per lavori: «Anas dovrà effettuare interventi sul ponte Cadore e sulla galleria di Caralte», ricorda Caberlotto. «Sappiamo che molto traffico si riverserà sulla Cavallera. Poter avere un treno che raggiunge almeno Longarone, permetterebbe per lo meno di evitare il disagio dell’aumento del traffico stradale».

(a.f.)

 

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