Nuova Venezia – Miranese. Asfalto colabrodo, i pericoli aumentano.
Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments
3
mar
2014
Nel Miranese peggiorano le condizioni delle strade già dissestate. Al limite i fossi della rete minore
MIRANO. Il maltempo minaccia ancora il Miranese, ma questa volta i disagi arrivano dalle strade prima che dai canali. Asfalto colabrodo, già messo a dura prova dopo le piogge di febbraio, sabato letteralmente sbriciolato dopo una giornata di rovesci e temporali. È successo in diversi punti della viabilità comunale e provinciale del comprensorio, un po’ di tutto il territorio.
Buche pericolose si sono aperte in via Cavin di Sala e via Caltana a Mirano, in via Costituzione a Spinea e sulla Noalese a Santa Maria di Sala e Noale. Via Cornarotta a Salzano e via Volta a Scorzè ormai non fanno più testo: sono impraticabili. Sempre a Scorzè sabato si sono registrati i problemi maggiori, a causa di imprevisti allagamenti causati dalle intense piogge: protezione civile di nuovo al lavoro, soprattutto in via Rossini, via Dante e via Ronchi verso Noale.
Disagi anche in via Marini a Gardigiano e in via Campocroce. Per fortuna gli allagamenti hanno interessato solo la sede stradale, risparmiando stavolta le case, che comunque la protezione civile ha preferito dotare di sacchi di sabbia in via precauzionale. Tra ieri e oggi, se la pausa nelle precipitazione continuerà, anche la viabilità tornerà normale. Fiume Dese sotto controllo, così come il Marzenego e, più a sud, anche Muson e Lusore, che poche settimane fa avevano creato qualche apprensione.
A far paura sono stati i fossi della rete minore: sostenuti i livelli lungo i rii del graticolato romano, tra Caltana, Caselle e Campocroce: gonfi, ma senza tracimare, il Desman, il Caltana e la rete collegata. Un sabato sera vissuto in alcuni comuni del territorio con i volontari della protezione civile all’opera, in servizio di monitoraggio, come a Scorzè e per i cittadini con un nuovo inedito temporale fuori stagione con scrosci di pioggia, tuoni e lampi, proprio come in estate.
Filippo De Gaspari