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Dopo la bocciatura del Via agli interventi sulla linea Dolo-Camin, i vertici della società intendono ripresentare un “progetto unico”.

Anche Orsoni prepara una lettera per convincere la società

MARGHERA «Cara Terna spa solo con la presentazione dello stralcio del progetto Moranzani dal resto del piano di razionalizzazione della linea Dolo-Camin con conseguente riavvio dell’esecuzione delle opere di interramento dei tralicci sarà possibile recuperare, in parte, i gravi ritardi sin qui accumulati e realizzare l’Accordo di Programma per il Vallone Moranzani sottoscritto il 31 marzo del 2008. Confidiamo, quindi, che la soluzione richiesta trovi un vostro rapido e positivio riscontro».

Si conclude così la lettera inviata dal governatore veneto, Luca Zaia, al presidente di Terna spa Luigi Roth e all’amministratore delegato Vittorio Armani, per convincerli a sbloccare il previsto interramento dei tralicci e delle linee aeree esistenti nel Vallone Moranzani – incluso nel grande progetto di razionalizzazione delle linee di alta tensione tra Padova e Venezia bocciato da una sentenza del Consiglio di Stato – per permettere il riavvio al più presto dello scavo dei canali navigabili della laguna e la realizzazione della mega-discarica di fanghi inquinati.

La lettera di Zaia arriva dopo analoghe prese di posizione del Comune di Venezia e dell’assessore regionale Renato Chisso ai vertici di Terna (la società che gestisce la Rete Nazionale dell’energia elettrica) e ha il preciso scopo di convincere, finalmente, l’azienda a desistere dalla decisione di predisporre un unico progetto di razionalizzazione della vecchia linea elettrica che collega Marghera a Padova, con incluso l’interramento dei tralicci nell’area Moranzani a Malcontenta.

Per questo il governatore Zaia ha deciso di intervenire ufficialmente per vincere le resistenze dei vertici di Terna per chiedere «cortesemente di stralciare dal progetto generale per le linee tra Padova e Venezia, per il quale le procedure di approvazione possono essere veloci e non condizionate all’acquisizione di un nuovo parere ministeriale di valutazione dell’impatto ambientale con tempi di approvazione non definibili» come prevede la sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al ricorso del proprietario di Villa Sagredo (Vigonovo) contro il traliccio monostilo da 60 metri previsto che dovrebbe essere piazzato a circa 100 metri di distanza dallo storico edificio.

«Solo con lo stralcio dal resto del progetto di Terna per il Veneto», insiste Luca Zaia, «i lavori avviati relativamente alle restanti aree di intervento, come quella del Vallone Moranzani, diverse dal tratto delle linee tra Dolo e Camin possono essere legittimamente proseguite».

Resta da vedere cosa risponderanno i vertici di Terna che fino ad oggi hanno sempre detto di voler ripresentare un «unico progetto» con la prospettiva di una lunga attesa e possibili altri ricorsi amministrativi.

L’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, approva la mossa di Zaia, perché «conferma il positivo allineamento istituzionale che ha permesso di sottoscrivere un accordo storico che prevede opere viarie, idrauliche, ambientali e paesaggistiche a titolo di risarcimento della popolazione locale per l’accettazione della discarica di 2 milioni e mezzo di metri cubi i fanghi contaminati che sarà traformata in un parco lineare di 200 ettari. A breve anche il sindaco Giorgio Orsoni scriverà una lettera analoga a quella di Zaia ai vertici di Terna, nella speranza di convincerli».

Gianni Favarato

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