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Gazzettino – Miranese. Treni e disagi. Artigiani in rivolta

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

7

mar

2014

Dura la Confartigianato del Miranese: «Chisso ha esaurito la spinta propulsiva»

Treni, artigiani in rivolta

«Centinaia di imprese danneggiate. Tutto il settore è penalizzato da ritardi e disservizi»

DISSERVIZI – La stazione di Maerne di Martellago sulla linea Bassano-Venezia

«Continuiamo a ricevere pesanti lamentele dai nostri artigiani, in particolare del settore edile, per i disservizi del nuovo orario ferroviario. Ritardi, cancellazioni o mezzi stracolmi su cui è impossibile salire. Questo penalizza tutto il settore».

Non si placano le proteste dei pendolari contro Regione Veneto e Trenitalia. Questa volta ad alzare la voce è la Confartigianato del Miranese guidata da Guido Codato, che mette sotto accusa i disagi della linea Bassano-Venezia, quella che tocca le fermate di Noale-Scorzé, Salzano-Robegano, Maerne e Spinea.

«Nel Miranese ci sono centinaia di imprese del settore edile che portano operatori, tecnici e imprenditori a Venezia – spiega il segretario della Confartigianato del Miranese, Damiano Dori – Da tempo i lavoratori chiedono una miglior distribuzione dell’orario ferroviario, in modo da avere più corse nelle ore di punta, ma non sono ancora arrivate risposte concrete. Per i nostri associati il problema è molto sentito, perché i disagi ferroviari provocano conseguenze negative dal punto di vista lavorativo».

Considerando i settori dell’edilizia, dei restauri e dell’impiantistica, Noale conta 166 imprese, Scorzé 226, Salzano 185, Spinea 180 e Martellago 208. Molte di queste lavorano anche nei cantieri veneziani.

«Centinaia di lavoratori si recano nel centro storico di Venezia ma i treni Regionali Veloci spesso viaggiano semivuoti, mentre nelle stazioni di Salzano e Spinea molti convogli non fermano e così i pendolari restano a piedi – prosegue Dori – In alcune fasce orarie le corse sono troppo frequenti, in altre il servizio non esiste. Crediamo che Trenitalia non possa essere più considerato un interlocutore privilegiato perché interpreta il trasporto locale con vecchi schemi, mentre in un territorio così popolato servirebbe una maggior efficienza metropolitana. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario – conclude il segretario – l’assessore alla Mobilità Chisso ha ormai esaurito la propria fase propulsiva».

Damiano Corò

 

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