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Gazzettino – “Cosi’ vogliamo ribaltare il Piano casa”

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

11

mar

2014

TREVISO – Entro marzo in Regione le proposte di modifica. «Siano i Comuni a valutare i parametri»

I “paletti” degli assessori all’urbanistica di Treviso, Venezia e Padova: «Gestione da riequilibrare»

La possibilità che un comune possa modificare in base alle proprie esigenze i parametri della nuova legge regionale sul Piano Casa entro novanta giorni dalla sua approvazione; la richiesta che la Regione stessa contribuisca a coprire i mancati incassi provocati dall’azzeramento degli oneri di urbanizzazione delle cubature in più realizzate: attorno a questi paletti i comuni di Treviso, Venezia e Padova (a loro si aggiungeranno a giorni anche Vicenza e Belluno) stanno costruendo la «linea del Piave» per contenere le conseguenze del nuovo contestatissimo Piano Casa e ribaltarlo. Ieri a Treviso, a casa del sindaco Giovanni Manildo, gli assessori all’urbanistica dei tre capoluoghi hanno deciso la linea da tenere. All’incontro era annunciato anche il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni che però ha dato forfait all’ultimo minuto.

«Il nostro obiettivo è quello di riequilibrare un sistema di gestione del territorio che deve tornare in mano ai comuni»: queste le parole di Manildo. Il Piano Casa elaborato dalla Regione concede troppa libertà senza che un’amministrazione locale possa minimamente interferire: la possibilità di realizzare il 200% di cubatura in più, o di costruire anche a duecento metri di distanza dall’edificio principale, sono ipotesi che i sindaci vedono con grande timore.

«Questo Piano Casa si occupa di vari aspetti e non solo dell’edilizia residenziale – dice l’assessore all’Urbanistica di Venezia Andrea Ferrazzi – e, come già evidenziato, ha aspetti di incostituzionalità. Alla Regione quindi proponiamo di portare una modifica al testo della legge inserendo la possibilità per i comuni di apportare tutte le modifiche che ritengono necessarie nelle sue linee guida. Lo dovranno fare entro novanta giorni dalla sua approvazione altrimenti vuol dire che il testo va bene così com’è. Del resto quello che può andare bene per Venezia potrebbe non essere opportuno per Padova. Poi, visto che si concede la possibilità di edificare anche il 200% dei volumi in più praticamente senza conferire oneri di urbanizzazione, chiediamo che sia la Regione a coprire i mancati introiti per i comuni. Anche noi siamo per un rilancio dell’edilizia, ma con piani ragionati. Per esempio non si può concedere che tutti i palazzi di Venezia possano essere utilizzati per la ricezione turistica: noi vogliamo privilegiare la residenza».

Marta Dalla Vecchia, assessore padovano, aggiunge: «Abbiamo fatto riunioni su riunioni per concertare e poi hanno approvato un testo del genere. Prendiamo la possibilità di aumentare i volumi edificatori: a Padova può andare bene in alcune zone ma non in altre. È fondamentale che siano i Comuni a gestire questi parametri».

Entro fine mese la proposte di modifica arriveranno in Regione. Poi inizierà una discussione che si preannuncia serrata.

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