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Nuova Venezia – Il Tar azzera i divieti alle grandi navi

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 1 Comment

18

mar

2014

PORTO E POLEMICHE »ANNULATI I LIMITI, UDIENZA DI MERITO IL 12 GIUGNO

Accolto il ricorso di Vtp e sospesa l’ordinanza della Capitaneria di porto. «Mancano le vie alternative e la gradualità»

Giorgio Orsoni – L’ordinanza è illegittima ma noi confidiamo nel governo

Sandro Trevisanato – Riconosciute le nostre ragioni. Adesso discutiamo con la politica

Il Tar sospende le ordinanze. E da ieri non ci sono più limiti, di numero e di tonnellaggio, al transito delle grandi navi nel canale della Giudecca e in bacino San Marco per il 2014 e il 2015. «Non è stata rispettata la gradualità in assenza di soluzioni alternative», scrivono i giudici amministrativi nelle due ordinanze pubblicate ieri. E l’ordinanza della Capitaneria, continuano, «non appare sostenuta da un’adeguata attività istruttoria volta all’identificazione dei rischi assunti a fondamento delle misure mitigatorie ». Che significa? Che in attesa della discussione nel merito, fissata per il 12 giugno, vengono a decadere i provvedimenti firmati dalla Capitaneria di porto. E in particolare l’ordinanza 153 deel 2013, che prevedeva la riduzione nel 2014 del passaggio di navi superiori alle 40 mila tonnellate (non più di 708 inun anno, il 12,5 per cento in meno con i traghetti deviati a Marghera e non più di cinque attraccate contemporaneamente in Marittima.Masoprattutto il divieto di passaggio alle navi superiori alle 96 mila tonnellate. Dunque, si torna alla situazione precedente. Evidente la soddisfazione di Vtp, La Venezia terminal passeggeri che aveva presentato il ricorso contro il provvedimento insieme alle imprese portuali coma la Bassani viaggi e la Panfido rimorchiatori. «Il Tar con un provvedimento che entra anche nel merito della questione riconosce le nostre buone ragioni», dice il presidente di Vtp Sandro Trevisanato, «e riconosce quello che diciamo da sempre, cioè l’inesistenza di pericolosità e rischi per il passaggio delle grandi navi in laguna. Un’ordinanza coraggiosa, perché i giudici non si sono fatti influenzare dall’emozionalità e dal clima. Adesso occorre che la politica riprenda in mano la questione e decida. Se ci invitano noi siamodisposti a sederci a un tavolo per individuare le vie di accesso alternative alla Marittima ». Freddo il commento del sindaco Giorgio Orsoni. «Per ora sappiamo che quell’ordinanza era illegittima. Anche abbiamo presentato un ricorso su questo, sarà discusso a breve. Confido in ogni caso che il governo saprà imporre ai suoi concessionari il rispetto di quanto deciso ». Partita aperta, dunque. Anche se la sentenza del Tar (presidente Bruno Amoroso, relatori Enrico Matti e Silvia Coppari) segna un punto in favore della croceristica. Costringendo in sostanza i vari soggetti a ricominciare daccapo. Adesso le strade sono due. Potrebbe essere emessa una nuova ordinanza motivata e concordata con i soggetti che preveda una riduzione graduale, in presenza del via ai «progetti alternativi». Oppure «tutto resta com’è», come temono gli anti navi. A di polemiche e buoni propositi, in assenza di provvedimenti (annullati) i passaggi delle navi potrebbero non essere ridotti almenoper qualche anno.

Alberto Vitucci

 

Il ministro dell’ambiente «Bisogna trovare la soluzione, basta con i passaggi in Bacino»

Il sottosegretario Borletti Buitoni: Una decisione grave

Fortuna (Udc): Cosa aspettiamo, un’altra Concordia? Bettin: Il problema resta

«Le decisioni della magistratura vanno, come sempre, rispettate. Ma il ministero dell’Ambiente resta ancora convinto che vada trovata una soluzione, la più rapida possibile, per evitare che le grandi navi continuino ad attraversare gli antichi canali di Venezia ». Lo dichiara il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Lo stop ai limiti del transito di grandi navi deciso dal Tar Veneto è un fatto grave per il presente, masoprattutto per il futuro della città di Venezia» aggiunge poi il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni. «Evidentemente », attacca, «non si riesce a immaginare per Venezia un modello di turismo diverso da quello che la sta distruggendo ». «Mi auguro si trovi al più presto un’alternativa », continua il sottosegretario, « per limitare un tipo di turismo assolutamente non compatibile con la specificità veneziana». «La sospensiva del Tar è un grave rischio per Venezia», denuncia la portavoce nazionale dei Verdi Luana Zanella, «chiederemo al governo un decreto legge per limitare questi passaggi e per fermare le manovredi questi condomini galleggianti a due passidaSan Marcoa tutela della delicatezza e dell’unicità di Venezia, patrimonio dell’umanità tutelato dall’Unesco». «Prendiamo atto, ancora una volta, delle decisioni del Tar», commenta l’assessore all’Ambiente del Comune Gianfranco Bettin,«mailproblema resta.Ed è enorme, proprio come le navi ».«Questa ordinanza», commenta il consigliere dell’Udc ed ex procuratore generale del Veneto Ennio Fortuna, «prende atto cheVenezia è unacittà morta. Cioè che le navi continueranno ad andare finchè non saranno disponibili le alternative, cioè continueranno a scorrazzare per anni. Continueranno finché nonsuccederà qualcosacomeal Giglio». L’esponente Udc viene in parte smentito dal suo capogruppo Simone Venturini. «L’allontanamento delle grandi navi da San Marco », scrive , «è sicuramente una priorità. Mapotrà essere fatto solo quando le vie alternative saranno percorribili ». Per stabilire quale dovrà essere la procedura più corretta per esaminare i vari progetti sul tappeto, nel rispetto delle normative ambientali. Il 20 marzo la Capitaneria invierà al ministero i progetti pervenuti. Oltre al Contorta e alla «tangenziale» dietro La Giudecca (proposta dal sottosegretario Enrico Zanetti e finanziata da Vtp) ci sono le banchine a Marghera, ipotesi sostenuta dal Comune. E poi la nuova Marittima al Lido, davanti all’isola artificiale del Mose (progetti De Piccoli, Claut, Fabbri e Comitato NoGrandiNavi). Secondo il Porto però «l’alternativa è unasola». E il braccio di ferro continua. Perché ambientalisti e comitati sostengono che lo scavo di nuovi canali è “illegittimo” e vietato dalla Legge Speciale.

(a.v.)

 

  1. 1 Comment

    • Maria Grazia says:

      Ritengo il decreto del TAR vergognoso sotto tutti i punti di vista.
      Vincono gli interessi degli armatori e la città, patrimonio dell’ UNESCO, unica al mondo ma dagli equilibri ambientali molto delicati viene lasciata al massacro. II progetto di Bettin mi sembra il migliore per risolvere il problema, ma nel frattempo l’accesso al canale della Giudecca delle grandi navi dovrebbe rimanere vietato.

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