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S.PIETRO DI FELETTO – Non può essere massacrato con nuove edificazioni il territorio collinare, che ricade in una zona tutelata con rigidi vincoli paesaggistici e ambientali. Accogliendo un ricorso della Regione Veneto, il Consiglio di Stato, con una sentenza depositata il 10 marzo scorso, ha annullato una precedente sentenza del Tar del Veneto risalente all’ormai lontano 2005, che aveva accolto l’istanza di Luigi Da Dalt, proprietario a Rua di Feletto di un terreno, nel quale gli era stata negata la possibilità di costruire, come avrebbe voluto.

Il Tar aveva bocciato la delibera della giunta regionale del 2005 che approvava, sia con modifiche d’ufficio che con proposte di modifica, il Prg de Comune di San Pietro di Feletto, oltre che il parere della commissione tecnica regionale e la successiva deliberazione del Comune di approvazione definitiva, nella parte in cui aveva stralciato dalla zona di completamento un appezzamento di terreno di proprietà di Luigi Da Dalt.

Dopo il ricorso della Regione, a sua volta aveva presentato un contro ricorso. Nella sentenza del Consiglio di Stato si legge che «nel caso è evidente che il terreno, pur essendo confinante con alcuni edifici, era comunque completamente libero da costruzioni, per cui non poteva avere le caratteristiche tipologiche per essere classificato come zona di completamento».

Si aggiunge che «l’area in questione è immediatamente esterna al paese, ma se pure al confine di alcune costruzioni e posta in una zona di campagna completamente libera da edifici, costituisce l’inizio di una campagna veneta, che non ha ancora perduto il suo grande pregio ambientale».

Non solo il ricorso della Regione è stato accolto dal Consiglio di Stato, ma l’appellante è stato condannato al pagamento a favore della Regione delle spese di giudizio, per un ammontare di 4mila euro, e di tutti gli altri oneri di legge.

Giampiero Maset

 

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