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Gazzettino – Venezia. In fila per il testamento biologico.

Posted by Opzione Zero in Rassegna stampa | 0 Comments

19

mar

2014

E domani tocca a Mestre

IL PRIMO – Lucio Pellizato, 78 anni: «Ora spero che ci sia la disponibilità dei medici»

LA FIRMA – Lucio Pellizato, 78 anni, firma il testamento biologico a Ca’ Farsetti davanti al notaio Pier Paolo Doria.

Domani l’appuntamento è a Mestre

E l’ufficio Dat sbarcherà domani a Mestre e previo appuntamento al numero 041-2749090, sarà possibile avviare la procedura Dat anche per i residenti in terraferma. Per gli appuntamenti in centro storico, invece, bisognerà selezionar il numero 041-2748080 avendo così la possibilità di fissare un appuntamento. L’iscrizione al Dat è gratuita, si dovranno versare solo 16 euro come marca da bollo

COMUNE – Sono già una quarantina i veneziani che hanno fissato un incontro con i notai

Da ieri a Ca’ Farsetti, su appuntamento, si può firmare per decidere il trattamento di fine vita

Il signor Lucio Pellizato, 78 anni, della nota dinastia di librai, passerà alla storia. É il primo veneziano che, alle 15 in punto, ieri pomeriggio, ha varcato la soglia di Ca’ Farsetti con una richiesta precisa: sottoscrivere davanti al notaio Pier Paolo Doria, una “dichiarazione anticipata di trattamento” – un Dat – ovvero per uscire dal burocratese, il primo “testamento biologico” autorizzato con decisione sancita dal Comune di Venezia in convenzione e in collaborazione, con il Collegio Notarile di Venezia.

Ma Pellizato ha fatto anche di più, così come propone la norma, ha nominato un “fiduciario” qualora egli non avesse facoltà di intendere e di volere in un prossimo futuro, indicandolo nel nipote Giovanni, titolare della libreria Toletta.

«Un atto importante – ha detto il signor Lucio davanti al consigliere comunale Fds, Sebastiano Bonzio, visibilmente soddisfatto per la battaglia portata a compimento – che ora, in salute, posso fare coscientemente. Aspettavo da tempo questo momento, ma ora mi auguro che ci siano anche medici che si adeguino alle scelte personali, senza alcuna forma di obiezione di coscienza. Ora non ci resta che aspettare una legge nazionale, lo ha detto anche il Presidente della Repubblica».

Così, semplicemente, anche a Venezia ha preso piede una vera e propria “conquista” nel settore dei diritti civili: l’opportunità e la possibilità, riconosciuta con legge, di acconsentire o non acconsentire, previa informazione, alle cure sanitarie proposte (consenso informato). Il “testamento biologico” rappresenta quindi – liberamente – l’espressione delle volontà di una persona sulle terapie sanitarie che intende o non intende ricevere nel caso non sia più in grado di prendere una decisione o non la possa esprimere chiaramente per sopravvenuta incapacità. Il caso Englaro nel bene e nel male, insegna.

Ora questa opportunità è alla portata di chi lo vorrà. E sono già parecchi i cittadini del Comune che in queste settimane, in attesa del via libera operativo, dopo l’ok della giunta e del consiglio comunale, che hanno deciso di prendere appuntamento con gli sportelli del Servizio di deposito Dat, appositamente costituito da Ca’ Farsetti. Gli incaricati hanno fatto sapere che i richiedenti, fino a questo momento, sono all’incirca una quarantina, tutti pronti all’incontro ufficiale con il notaio allo sportello comunale per sottoscrivere il “testamento biologico”.

Dopo Lucio Pellizato, è stata la volta di una coppia, Giulio Marceglia e Maria Cristina Gasparini che si è sottoposta alle procedure di rito. «Siamo pronti anche noi – dicono un po’ abbagliati dai fotoreporter e sorpresi dall’interesse dei media – anche se non abbiamo preso appuntamento, i funzionari dell’Ufficio hanno detto che possiamo confermare le nostre decisioni davanti al notaio».

Ed è stato proprio il notaio Doria ad accoglierli invitandoli a sottoscrivere il modulo prestampato. «Ma al di là del prestampato – chiarisce il professionista – è possibile venire in questo ufficio e dichiarare le proprie intenzioni. Lavoriamo in assenza di una legge in materia, e per questi delicati temi ci basiamo sulle informazioni e le note fornite dalla legislazione generale, e dalla competenza in materia di enti come la Fondazione Veronesi che hanno esperienza e materiale a disposizione. Altri passaggi importanti saranno quella di capire il tipo di accoglienza rivolta ai Dat da parte dell’Ulss 12 e, dulcis in fundo, anche dei miei colleghi notai. Non tutti paiono disposti ad operare sul “testamento biologico”, ma mi auguro che tutti possano collaborare».

Paolo Navarro Dina

 

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