Gazzettino – Mirano. Lite in consiglio per l’Unione.
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29
mar
2014
MIRANO – La riunione si è trasformata in assemblea. Pavanello: «Un triste teatrino»
Sala gremita di cittadini, le minoranze abbandonano la seduta
Un’ora e mezza di accuse e polemiche, in un’aula gremita come non si vedeva da quasi due anni. Giovedì sera molti miranesi si sono presentati al consiglio comunale per conoscere i dettagli sull’Unione dei Comuni, ma per un’ora e mezza hanno assistito solo alle schermaglie politiche tra maggioranza e opposizione. Nessun dato e nessun approfondimento: solo una lunga litigata mentre il pubblico si spazientiva. Alla fine i consiglieri di minoranza hanno lasciato i banchi per protesta, la seduta è stata sciolta e si è trasformata in un’assemblea pubblica a cui hanno preso parte solo i rappresentanti della maggioranza e un gruppo di cittadini, assieme al consulente dell’Anci Paolo Fortin.
La seduta di giovedì è stata chiesta da cinque consiglieri di minoranza (Balleello, Saccon, Marchiori, Milan e Pasqualetto) e prevedeva un unico punto all’ordine del giorno: discussione sull’Unione dei Comuni. Sembrava la serata giusta per conoscere dettagli pratici ed economici, ma gli animi si sono accesi presto: i cinque consiglieri hanno subito scosso la testa notando l’assenza delle tradizionali telecamere, provvedendo comunque a far filmare la seduta con i telefonini. Pochi minuti di discussione e poi l’attacco: «I documenti sull’Unione ci sono stati inviati tardi e non è la prima volta. Abbiamo chiesto di presentare il progetto e lo studio di fattibilità, ma la maggioranza ha convocato un consiglio senza avere informazioni concrete sull’Unione. Noi vogliamo discutere di contenuti, ma è il sindaco a dover presentare il progetto».
Alle 21.30 hanno lasciato l’aula provocando la replica piccata di Maria Rosa Pavanello: «È un comportamento incomprensibile di chi non vuol entrare nel merito delle questioni. Per loro il consiglio comunale è un palcoscenico, un triste teatrino senza rispetto per i cittadini».
Il consigliere di maggioranza Tommaso Politi ha rotto gli indugi proponendo l’assemblea pubblica, ma le minoranze l’hanno polemicamente disertata e ieri hanno annunciato la rinuncia al gettone di presenza.
Appuntamento al prossimo consiglio, quello in cui si voteranno statuto e ingresso nell’Unione.
Gabriele Pipia